nostro inviato
al Nürburgring
E lui, il gelido finnico, è restato tranquillamente imprigionato nel suo abitacolo. E lui, il belladdormentato che ha snobbato le critiche per tirare fuori gli attributi è rimasto scomodamente concentrato, casco in testa, mani a tenaglia sul volante. Con il monitor davanti, guardando il replay infinito dellincidente di Hamilton, Kimi Raikkonen non ha fatto toccaferro, non ha battuto ciglio: semplicemente ha atteso trentatré minuti, dalle 14 e 54 ora dellincidente alle 15 e 27; ha atteso il semaforo verde del tutti in pista per quellunico giro secco valido per la pole. E non ha sbagliato.
Hanno invece sbagliato gli altri due rivali dalta classifica rimasti in corsa dopo il botto di Hamilton: Alonso, 2°, e Massa 3°. Se lo spagnolo sorride di nascosto perché la pole gli sarà comunque sfuggita, ma si ritrova in tasca loccasione grande di recuperare punti sul compagno e leader del mondiale (Hamilton 70, Alonso 58, Raikkonen 52, Massa 51) meno allegro è proprio Felipe. La serie infilata dal compagno comincia a infastidirlo: parlano chiaro le due vittorie di fila, in Francia e Inghilterra, la pole qui, la seconda dellanno dopo quella in Australia e, soprattutto, i tre successi che lo rendono il più vittorioso fra i quattro litiganti in vetta alla classifica. E infatti, sconsolato, Massa è costretto a dire: «Avrei voluto fare la pole per dare un momento di gioia al mio Paese dopo la tragedia dellincidente aereo di San Paolo. Comunque so perfettamente di avere unauto molto buona, siamo competitivi e la gara sarà ancora lunga. Però che peccato: andavo davvero forte nelle prime due sessioni di qualifica, poi la lunga sosta per via delluscita di Hamilton... aspettando, devo aver perso un po la concentrazione, il momento giusto, per cui ho poi fatto un giro non perfetto in quellunica chance che mi era rimasta».
Chance che non ha sbagliato lalgido compagno. «So che è difficile aspettare così a lungo e mantenere la concentrazione. Ma so farlo, non è la prima volta che mi accade: basta rimanere pazienti e, francamente, è stato anche facile conquistare questa pole. Mia nonna Sirkka? Certamente mi ha portato fortuna, ma sono stato in pole altre volte anche senza di lei... Comunque questa è la prima e ultima volta che la porto ad un Gp... troppo stress alla sua età». Più probabile che Kimi abbia le scatole piene di rispondere sullanziana signora. E infatti torna a bomba sulla qualifica: «È la prima volta, questanno, che riesco a fare tutto come si deve, senza rovinare la pole con un errore o unimperfezione»; e ancora sulla lunga pausa: «Può darsi abbia infastidito gli altri, ma non certo me, perché io non perdo mai la calma e ora spero proprio di centrare il tris di vittorie di fila».
Gioia per lui, dunque, e gioia per i tifosi di rosso vestiti, gioia anche per il presidente Luca di Montezemolo che ancora non sapeva quando ha concesso unintervista a Sky che andrà in onda oggi prima del Gp che lalgido ragazzo gli avrebbe regalato il miglior tempo. Però aveva avuto la lungimiranza di dire: «È un tipo unico, anche simpatico, comunica poco. Però è intelligente, di grande coraggio e determinazione», mentre Schumacher «è il pilota più forte che io abbia mai conosciuto in gara». Ma il presidente va oltre: «È talmente anomalo e strano, che è anche molto simpatico come tipo».
Quindi, visto che la rivalità con la McLaren-Mercedes non è solo una questione di spystory, un paio di puntini sulle i riguardo il fenomeno Hamilton: «Lui il nuovo Schumi? Ci andrei un attimo calmi. Intanto, c'è sempre questa continua ricerca del nuovo Schumacher. Come prima c'era del nuovo Senna. Come nel calcio si cerca il nuovo Maradona, il nuovo Pelé o dei super miti.
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