Kimono e scialle: l’eleganza di Lacoste

da New York

Fu proprio negli Stati Uniti che, negli anni ’20, René Lacoste fu soprannominato Alligator. La grinta che dimostrava durante le partite di Coppa Davis facevano pensare a un coccodrillo, sempre pronto all’attacco. René iniziò a farsi ricamare un coccodrillo sui blazer bianchi: così è nato quello che si è rivelato un business mondiale, che l’anno prossimo compie 75 anni, portati alla grande visto che può vantare un fatturato da 1,5 miliardi.
Dalla prima maglietta, nel 1933, di strada ne è stata fatta parecchia. Ormai il coccodrillo è il simbolo dello sport chic, ma non solo. Lo ha dimostrato a New York, con una collezione autunno-inverno capace di andare a braccetto con la moda vera. Lo stilista Christophe Lemaire non ha mai dimenticato Parigi: «Ho pensato a Cesar et Rosalie di Claude Sautet», weekend di una innamorata coppia francese. Tanto che una Citroën Ds su un tappeto di foglie autunnali faceva da sfondo alla passerella per lui e lei, eleganti anche nei momenti di relax. Jeans e pantaloni in fustagno, cardigan dai bottoni in pelle. Impermeabili effetto gomma, morbidi cappelli colorati, kimono in maglia, scialli e microabiti per donne sofisticate come Gwyneth Paltrow. Debutto al Cunard Building, invece, per Z Zegna.

Non a caso: Cunard era il primo transatlantico giunto a New York nel 1877 e non poteva esserci miglior portafortuna per un marchio che sbarcò qui negli anni ’30. Rivive ora con la sartoria d’alto livello e un abbigliamento sportivo couture per uomini super eleganti, soprattutto, intenditori dei tessuti di lusso, che amano smoking in satin e piumini trapuntati effetto diamante.

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