Kindle e gli altri: ecco quando conviene diventare e-lettore

Gli eBook Reader sono prodotti per le persone che leggono libri e addirittura (!) anche giornali, chi desidera altro dovrebbe acquistare altro. Con questa banalità potremmo avere già terminato l'articolo. Peccato buona parte dei recensori di prodotti tecnologici sia schiava del concetto di «meglio», senza rapportarlo all'uso. Nemmeno quindi è il caso di paragonare gli eReader ai tablet, dall'iPad in giù: mondi, prezzi, prestazioni ed esperienze quasi totalmente diversi. Restringendo il discorso ai lettori, i grandi partiti sono due: Kindle e Resto del Mondo, con il Resto del Mondo che ha a sua volta campioni e affannati follower.
Kindle significa ovviamente Amazon, che a sua volta vuol dire ambiente chiuso con utenti fidelizzati e catalogo in formato MOBI. A dicembre abbiamo acquistato su Amazon.it la versione italiana del Kindle base, a 99 euro. Il prezzo non è un dettaglio, se vogliamo stabilire proporzioni con altri eReader (spesso intorno al doppio) e con i tablet. Il Kindle è il massimo per chi voglia leggere libri in qualsiasi situazione, ma anche per chi voglia leggere un quotidiano o una rivista in posizioni scomode (tipo in piedi sulla metropolitana con la gente che dà gomitate oppure incastrati nel sedile di un treno per pendolari). Dimensioni ridottissime, senza custodia sta senza problemi nella tasca di una giacca, e autonomia (con il wi-fi disattivato) che sfiora il mese. Definizione perfetta, con una lettura nero su bianco che non teme alcun riflesso. Per scaricare i libri bastano pochi secondi e una connessione wi-fi: non c'è bisogno di PC e cavetti, come avviene con buona parte dei concorrenti.
La lettura è quanto di più vicino ci sia a quella del libro cartaceo, con il vantaggio di poter avere 1.500 e passa volumi sempre in tasca e lo svantaggio di non avere quel senso di possesso che solo la carta può dare. Bisogna anche ricordare che la quasi totalità dei libri disponibili in versione Kindle (parliamo di un milione e duecentomila titoli) è al momento in lingua inglese. Certo, la situazione cambierà, però mentre stiamo scrivendo queste righe il Kindle è soprattutto uno strumento per chi legge in inglese (sia pure con l'ausilio di dizionari, visto che è incorporato l'Oxford: basta portare il cursore all'inizio della parola). Non è molto conosciuto, almeno in Italia, come mezzo per leggere giornali, anche perché al momento di italiano non c'è molto. Ma per la sua natura, più centrata sul contenuto che sul lay-out, il Kindle potrebbe farsi strada anche in questo settore.
Il Resto del Mondo è capitanato dall'eccellente Sony PRS-T1 e si caratterizza per il suo formato «aperto», che assume vari nomi (ePub uno dei più usati) ma che nella sostanza significa che il libro è leggibile praticamente ovunque, dal PC allo smartphone. Per non dire dell'utilità di poter scaricare documenti in vari formati, il pdf su tutti, che agli utenti Kindle è invece preclusa. Con Sony si entra nel mondo touch, ormai più intuitivo del cursore da muovere prima dell'antichissimo «enter». Inoltre le dimensioni lo fanno sembrare un libro da prima edizione, il classico hardcover, ma con il vantaggio di dizionari incorporati. Sicuramente avrà presto come concorrente italiano un altro Kindle, il Touch. Su un piano di mercato e di immagine diverso gli altri concorrenti, dal Biblet legato a Telecom Italia fino al Nook di Barnes&Noble (per chi volesse far capire di essere stato a New York) passando per i vari Booken Cybook e Asus Eee Reader. Comunque tutti di uso intuitivo, una costante. Alla fine la ragione di esistere degli eBook reader, insieme ad abitazioni sempre più piccole, è proprio quella di essere libri digitali e non dispositivi bisognosi di configurazioni e applicazioni da scaricare.

Qualcosa che migliori la vita, come la lettura.
Twitter @StefanoOlivari

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