Una delle cose migliori di quando, da bambini, si iniziava la scuola era la possibilità di presentarsi il primo giorno con zaino, astuccio, pennarelli e penne nuovi di zecca. Un piacere che, però, costa sempre più caro. Lintero kit scolastico, se griffato, in una comune cartoleria romana può arrivare a costare 194,20 euro. Se si sceglie di rinunciare al marchio, però, si possono risparmiare, nello stesso negozio, fino a 100 euro. La «colpa», secondo le associazioni dei consumatori, è dellesercito di eroi «usa-e-getta», quella massa di personaggi di film, cartoni animati e serie televisive che a periodi salgono sulla cresta dellonda e fanno lievitare i prezzi di mercato anche dei marchi storici o dei prodotti non di marca. Sono quindi i vari «Bratz», «Winx», «Spider Man», «Winnie the Pooh» a costringere ogni anno le famiglie che devono affrontare il rientro a scuola al salasso.
Le differenze tra prodotti di marche note e quelli anonimi è eclatante. Consideriamo un corredo scolastico tipo, composto da uno zaino, un astuccio, una matita, una penna, dodici pennarelli, un evidenziatore, una gomma per cancellare, un quaderno grande, una riga da 60 centimetri e una squadra, un compasso, una calcolatrice, una cartellina con elastico, un raccoglitore ad anelli, uno stick di colla e un album di dieci fogli da disegno in formato «A4». Proviamo a girare un po per cartolerie e grandi ipermercati, in varie zone della città. Questo «paniere» di beni scolastici, se firmati, si paga in media 132,77 euro con poche differenze tra piccoli punti vendita e grande distribuzione. Se si scelgono prodotti senza marca, invece, la spesa media è di 54,45 euro, cioè il 59 per cento in meno. In un ipermercato della catena «Panorama» la forbice tra kit griffato e kit anonimo va da un massimo di 141,93 euro a un minimo di 63,24 euro. In un supermercato «Upim» invece si spende un po meno: 105,97 euro oppure 53,32. Anche nella catena Auchan si rimane in media: 123,40 euro per zaini «Seven», quaderni «Pigna» e matite «Staedtler», 63,35 euro se ci si accontenta di nomi meno famosi. Ovviamente bisogna anche considerare che un solo quaderno, una sola penna, un solo raccoglitore ad anelli non saranno mai sufficienti, e i quaderni da acquistare saranno almeno quattro o cinque. Se solo lo zaino con leffigie delle «Bratz», le bambole modaiole rivali di «Barbie», si paga 59,90 euro, e quello dell«Uomo Ragno» 49,90, la spesa diventa davvero difficile da sostenere. I prezzi rimangono abbastanza costanti nelle varie zone di Roma e nei diversi punti vendita. Nella centralissima cartoleria «Vertecchi», in via della Croce, dove si trovano quasi unicamente prodotti di marche note, la spesa per acquistare il kit scolastico preso in considerazione è di 133,4 euro. Qui per uno zaino non si scende sotto i 45 euro di un «Eastpack» o di uno «Baci e Abbracci». Per il resto, i prezzi sono in media. Oltre alla «griffe», anche la qualità e la resistenza fanno la differenza: per una calcolatrice si può decidere di spendere 5,30 euro o di investire un capitale di 22,70 euro. Un compasso «senza pretese» costa 3,90 euro allUpim di via di Vigna Clara, uno più tecnico ne può costare anche 10 in una cartoleria di via Appia Nuova. Anche il vocabolario della lingua italiana richiede una scelta più che oculata: nello stesso ipermercato Auchan, per ledizione Garzanti completa di cd-rom si sborsano 66,72 euro, per quella più economica del Mariotti ne bastano 7,90.
Ancora qualche esempio: se non si bada alla copertina, una confezione di dieci quaderni grandi a quadretti costa, allipermercato Panorama di via Aurelia, 3,90 euro. Esattamente lo stesso prezzo di un solo quaderno «Pigna», in carta riciclata, nello stesso ipermercato. La cartellina con elastico più semplice, di cartoncino a tinta unita, è in vendita a un euro sia nellUpim di via di Vigna Clara, sia in una cartoleria di via Merulana. In viale Manzoni, però, lo stesso articolo costa 50 centesimi in più. Qui per lacquisto di uno zaino si parte dai 40 euro del «senza marca» e si arriva addirittura ai 72 euro di un «Seven».
(hanno collaborato Barbara
Di Fresco, Roberta Floris
e Valentina Giancaspro)
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