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«Il Kosovo si staccherà dalla Serbia»

da Pristina

Se il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non prenderà una decisione, il Parlamento di Pristina potrebbe proclamare unilateralmente l’indipendenza del Kosovo dalla Serbia: lo ha detto ieri a Pristina il premier albanese della provincia serba a maggioranza etnica albanese, Agim Ceku. «Il nostro non è un ricatto rivolto alle Nazioni Unite, ma - ha dichiarato - quella dell'autoproclamazione rimane oggettivamente una possibilità, i cui tempi e modi saranno comunque decisi con i nostri alleati».
La presa di posizione di Ceku giunge a poche ore dalla ratifica della nuova Costituzione voluta dal governo di Belgrado, e approvata da un referendum popolare, la quale proclama il Kosovo «parte inalienabile» della Serbia e «culla della nazione serba».
Gli albanesi premono affinché il Consiglio di sicurezza si esprima sullo status del Kosovo entro la fine dell'anno, una richiesta apertamente sostenuta finora dagli Stati Uniti. Più cauta, almeno sui tempi, appare invece l'Unione Europea. In mancanza di una decisione del Consiglio di sicurezza, un gruppo estremista chiamato «Vetevendosje» (Autodeterminazione) ha minacciato manifestazioni di massa in favore dell’indipendenza.
Gli albanesi kosovari sono circa 1,7 milioni, 100mila sono i serbi rimasti nella provincia.

Dal 1999, da quando il Kosovo è sotto il controllo dell’Onu, oltre 200mila serbi hanno lasciato la provincia e circa tremila sono stati uccisi o risultano dispersi.

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