da Milano
Banca Lombarda non è «particolarmente ansiosa» di celebrare un matrimonio e in ogni caso ci sarebbe una trattativa amichevole. La scommessa su un ampio riassetto del sistema è diffusa in Piazza Affari ma lamministratore delegato Corrado Faissola invita alla concretezza: «Non ci sono grandi opportunità di acquisizione o aggregazione tra banche tradizionali». Molte realtà dello Stivale sono, infatti, delle Popolari e quindi difficilmente espugnabili per una realtà come Banca Lombarda. Al momento non cè nulla di concreto e anche «qualora si presentassero occasioni» il gruppo bresciano non avrebbe mire aggressive ma tratterebbe in condizioni «di parità», precisa il presidente Gino Trombi smentendo anche le voci di contatti con Banche Popolari Unite. I due top banker hanno presentato ieri, insieme al direttore generale Victor Massiah, il piano industriale di Banca Lombarda al 2008: anno nel quale i profitti del gruppo saranno pari a 390 milioni (più 63,3%) a fronte di un Roe pretasse al 24,1% (47,5% il cost income). Il percorso è improntato al rafforzamento nel settore assicurativo (entro dicembre sarà operativo laccordo nel ramo Danni con Cattolica) e nel parabancario. Previsti anche il contenimento dei costi e il riassetto nel risparmio gestito, dove le controllate Capitalgest e Grifogest sono destinate ad aggregarsi, così da favorire sinergie ed eventuali ulteriori espansioni nei fondi di investimento, magari in partnership con uno straniero. Confermata anche la linea, già anticipata da Faissola in unintervista al Giornale, di piena condivisione alla strategia di espansione adottata da Intesa di cui Banca Lombarda è socia. Brescia siede nel sindacato di Intesa dove, dopo lingresso di Romain Zaleski nel Gruppo Lombardo, la situazione è «stabile» ha proseguito lad sospendendo il giudizio sul riassetto di Hopa: «Non abbiamo alcun progetto sulla nostra quota, tutto è in evoluzione».
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