Immersioni, tuffi, applausi, cori e bagno di folla per il Senatùr e per il ventesimo anniversario dell'Uniun Ligure della Lega Nord che ieri a Camogli, insieme alla rarissima «trota» di mare e ai «big» del Carroccio, ha partecipato anche al sesto raduno nautico padano. Le camicie verdi, però, appena sono salpate dal moletto di Camogli sono state anche contestate. Un nugolo di coraggiosi «no global» superstiti del G8, armati soltanto di fiato e con un gommoncino sgangherato, si sono diretti verso il barcone di Umberto Bossi. Pugni chiusi al cielo hanno contestato Umberto Bossi e i turisti leghisti. Sono volati insulti e un'attempata signora in pareo e seduta accanto al Senatùr non ci ha visto più, si è alzata, si è affacciata dal «mascone» del battello e ha fatto loro il gesto dell'ombrello apostrofandoli con un vigoroso «comunisti di m....».
La chiara semantica «popolare» dei leghisti si è ripetuta anche al ritorno di Bossi in banchina. Il Senatùr sembrava nervosetto per l'incontro di oggi con i finiani e non ha voluto assolutamente rilasciare mezza dichiarazione. Quando un body guard dell'organizzazione, pressato dai mass media, gli ha chiesto se voleva parlare con i cronisti, l'Umbertone, in canotta bianca e camicia a righe sbottonata, si è appena girato. Gustando il suo Toscano ha esclamato un chiaro «Vaffa...» alla Beppe Grillo.
Uno dei pochi a parlare di politica, ieri a Camogli, è stato il vice ministro alle Infrastrutture Roberto Castelli.
«Se rientra la crisi con i finiani - ha spiegato il subacqueo leghista - la nomina dell'economista Mario Baldassarre (Fli) al ministero dello Sviluppo Economico potrebbe essere una buona cosa e l'Italia avrebbe un altro esponente di alto livello nel governo. Se invece ci sarà rottura, non so cosa succederà. Bossi lo ha detto chiaro, il ministro lo sceglierà Berlusconi e il ministero, per i ferrei equilibri di coalizione, spetterà al Pdl».
I padani ieri hanno depositato anche una corona d'alloro ai piedi del Cristo degli Abissi che giace a 18 metri di profondità nella baia antistante il borgo di San Fruttuoso. A farsi il segno della Croce sott'acqua sono stati lo stesso Castelli, il sottosegretario alla Semplificazione Francesco Belsito (in muta mimetica) e l'onorevole Giacomo Chiappori.
Poco più in là c'è stata anche la manifestazione di una dozzina di pescherecci arrivati da tutta la regione, organizzata anche dal capogruppo regionale Edoardo Rixi. «Siamo venuti qui da Bossi - ha spiegato Alessandro Capelli, presidente di un consorzio che raduna 120 barche liguri - perché ci aspettiamo anche il suo aiuto per modificare la legge che ci ha costretti ad ampliare da quattro a cinque centimetri le maglie delle reti. In questo modo non riusciamo più a pescare frittura, triglie, polpi, naselli e moscardini. Il fatturato è calato di colpo. Addirittura del 60 per cento».
I 170 turisti padani del battello capitanato dal Senatùr in persona, hanno manifestato la loro solidarietà ai pescatori e poi sono tornati in banchina a Camogli dove Umberto Bossi ha sorseggiato una Coca Cola e se ne è andato via.
La festa al mare padana è stata caratterizzata anche da una breve situazione fantozziana. I cronisti, in un primo tempo, dovevano essere imbarcati su un motoscafo al largo.
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