L’Agricole dà l’ok a Sanpaolo-Intesa Antitrust in attesa

L’Authority chiede «documenti aggiuntivi». Nel pomeriggio summit a Torino su governance e concambi: Rossi vicepresidente?

Massimo Restelli

da Milano

Doppia tappa Parigi-Torino prima del traguardo Sanpaolo-Banca Intesa. Anche se l’Antitrust ha chiesto maggiori informazioni sull’intera operazione di fusione, dopo settimane di trattative il Crédit Agricole dovrebbe accettare oggi la contropartita offerta dall’amministratore delegato in pectore Corrado Passera facendo così cadere il maggiore ostacolo sulla strada del nuovo campione del credito nazionale.
Lo schema prevede il passaggio di Cariparma, Friuladria e di altri 150-200 sportelli alla Banque verte. Una partita da 5-6 miliardi che vedrà al contempo Parigi restituire una parte di Caam-Nextra (70 miliardi di masse circa destinate a rafforzare Eurizon) e limare dal 9,1% al 5% il proprio presidio nell’aggregato. Domani ci sarà il battesimo da parte dei cda di Sanpaolo e Intesa ma già questo pomeriggio i grandi soci di Piazza San Carlo torneranno a confrontarsi sulla due diligence. Varibili importanti, di cui è in attesa anche il Santander, convinto che Sanpaolo sia stato sottovalutato e che la governance del nuovo gruppo sia sbilanciata a favore di Milano. Sensazioni che venerdì scorso sono state al centro dei lunghi interventi di Madrid (dove si sta ragionando sulla nomina di un advisor tra Dresdner, Lehman e Db), della fondazione Carisbo e dell’indipendente Emilio Ottolenghi.
San-Intesa prevede un assetto di governo dualistico «alla tedesca» ma nel board di Torino sarebbe stato fatto notare, non senza ironia, come la presidenza di Enrico Salza sia sostanzialmente schiacchiata tra il ruolo «strategico» di Giovanni Bazoli (alla guida del consiglio di sorveglianza) e quello «esecutivo» di Passera.
Da qui l’idea che Ca’ de Sass tratti Sanpaolo come una «preda» senza però riconoscere un «premio» ai soci: in Piazza Affari Intesa ha chiuso a 5,53 euro (più 2,7%) e Sanpaolo a 17,66 euro (più 2,4%) per un concambio implicito di 3,193 azioni contro una (3,115 quello prefissato). La riunione potrebbe quindi essere lunga ma molto dipende dall’orientamento delle fondazioni, dove ha preso piede lo scenario secondo cui Orazio Rossi sarebbe vicino alla vicepresidenza del consiglio di sorveglianza. Senza contare l’eventualità che i soci si interroghino anche sulla risposta della clientela davanti al riassetto della rete della «Superbanca». Salza si è detto «sereno e fiducioso» ma desideroso di ragguagli è anche l’Antitrust. L’Authority è in attesa di «documentazione aggiuntiva» sulle nozze, ha detto al Senato il responsabile per il settore bancario, Giovanni Calabrò.

Il centinaio di pagine depositate venerdì, quindi, non basta perchè non scioglie il nodo della sovrapposizione degli sportelli (600 quelli che San-Intesa stima in eccesso), risparmio gestito e bancassicurazione. L’intero dossier dovrebbe essere notificato dopo i cda per concludere l’analisi entro l’anno.

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