Duccio Pasqua
LAids nel Lazio è ancora un incubo. Lo dicono i dati del Centro Operativo Aids dellIstituto Superiore di Sanità, diffusi in occasione della presentazione del Congresso Nazionale Anlaids. Aumenta il numero di eterosessuali contagiati, e aumentano i rapporti a rischio. Il preservativo resta un optional, quasi un tabù.
Frosinone è lunica provincia della regione in cui aumentano i casi di Aids, mentre nelle altre quattro la statistica è più confortante. Dal luglio 2004 al giugno 2005 nel Lazio si sono avuti 154 nuovi casi (erano stati 272 dal luglio 2003 al giugno 2004). Di questi, 140 hanno interessato Roma (238 un anno fa), 7 si sono verificati a Frosinone (contro 5), 2 a Latina (14), 5 a Viterbo (12), e nessuno a Rieti (erano stati 3), una delle cinque province italiane a non aver registrato casi di Aids tra luglio 2004 e giugno 2005, insieme a Belluno, Chieti, Isernia e Vercelli. Con gli 11 casi di Aids registrati nel Lazio nei primi sei mesi di questanno, il dato generale dallinizio dellepidemia a oggi sale a 7.217: 6.408 a Roma, 133 a Frosinone, 380 a Latina, 50 a Rieti e 246 a Viterbo.
Il Lazio si colloca al quarto posto in Italia nella graduatoria dellincidenza dei casi di Aids notificati tra luglio 2004 e giugno 2005, con il 3,1 per centomila abitanti: un anno prima il tasso di incidenza era stato del 5,1.
Dallinizio dellepidemia al 30 giugno 2005 nel Lazio sono stati registrati 125 casi pediatrici, gli ultimi quattro nel 2002. In Italia, dallinizio dellepidemia al 30 giugno 2005, i casi pediatrici sono stati 742. Oggi il problema più grande legato alla diffusione della malattia è linconsapevolezza. Il 65% delle persone contagiate non sa di essere sieropositivo. Il dato riguarda soprattutto chi contrae il virus per via sessuale, mentre i tossicodipendenti hanno unalta percezione del rischio. «Si scopre lAids quando le difese immunitarie sono troppo basse - spiega Fernando Aiuti, presidente dellAnlaids - e nonostante questo il 95% dei pazienti reagisce bene alla terapia con i farmaci antivirali. Purtroppo una persona su tre non riesce più a recuperare le difese immunitarie, perché lintervento dei farmaci arriva troppo tardi». Linvito è quindi quello di non sottovalutare i sintomi che potrebbero far pensare alla sieropositività, come herpes zoster, candida e sudorazione notturna. E Aiuti invita perentoriamente tutte le persone sieropositive a fare il vaccino contro linfluenza.
Il XIX congresso dellAnlaids sarà dedicato ai giovani e al calo dattenzione verso lAids che si è verificato negli ultimi anni.
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