da Milano
Il made in Italy è più forte anche del supereuro. Nonostante il cambio tuttaltro che favorevole, le aziende esportatrici italiane hanno messo a segno un 2007 eccezionale, con un incremento del 18% del valore delle merci vendute allestero, che ha toccato i 492 miliardi di dollari.
Il dato, che colloca lItalia al settimo posto nella graduatoria mondiale con una quota del 3,5% delle esportazioni, emerge dalle ultime cifre dellOrganizzazione mondiale del Commercio (Wto) contenute nel rapporto previsionale per il 2008 che vedono la Germania guidare la top ten dei Paesi esportatori con 1.327 miliardi di dollari di merci vendute oltre confine (più 20%) e una quota del 9,5 per cento. Segue la Cina, in aumento del 26% a 1.218 miliardi con una quota dell8,8%, mentre al terzo posto si collocano gli Stati Uniti, il cui export cresce del 12% a 1.163 miliardi con una quota dell8,4 per cento.
Simmetricamente, lItalia si colloca anche al settimo posto nella graduatoria dei maggiori importatori mondiali di merci. La crescita del valore del flusso di acquisti da oltre confine (più 14% a 505 miliardi di dollari per una quota mondiale del 3,6%) è però inferiore rispetto a quella del valore dellexport. E anche i Paesi sul podio sono gli stessi dellaltra classifica, ma cambia lordine delle posizioni: la graduatoria è guidata, infatti, dagli Stati Uniti (più 5% a 2.017 miliardi di dollari di importazioni pari al 14,2% del totale mondiale) seguiti dalla Germania, in aumento del 17% a 1.059 miliardi, pari al 7,5% del totale, mentre la Cina è al terzo posto, con limport in un aumento del 21% a 1.059 miliardi e il 6,7% del totale.
Secondo il rapporto Wto lo scorso anno il volume globale del commercio di merci è cresciuto del 5,5 per cento. Alto il grado di concentrazione dei flussi: insieme Germania, Usa e Cina costituiscono più di un quarto dellexport globale.
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