Sono 10mila le aziende del dettaglio alimentare che potrebbero chiudere in conseguenza della crisi economico-finanziaria. È quanto emerso durante la riunione di ieri della giunta nazionale della federazione degli operatori del settore alimentare della Confesercenti. «Pesa enormemente - ha sottolineato il presidente della Fiesa, Giancarlo Petruccioli - latteggiamento degli istituti di credito che stanno richiedendo agli operatori commerciali il rientro dai fidi e imponendo misure di restrizione dellaccesso al credito. A questo si aggiungono le conseguenze del calo delle vendite che nelle ultime settimane si è attestato sul 5%». «Sono quindi necessarie - ha aggiunto Petruccioli - misure finalizzate ad attuare azioni di sostegno in favore delle imprese e dei consumatori.
In questa direzione, la Fiesa-Confesercenti chiede tagli sugli acconti fiscali delle imprese a novembre, leliminazione dei registratori fiscali, il superamento della doppia tassazione sullo smaltimento degli scarti di lavorazione di origine animale e la detassazione delle tredicesime dei consumatori, per rafforzare il potere dacquisto e sostenere i consumi delle famiglie».Lallarme di Confesercenti: a rischio 10mila negozi alimentari
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