L’allarme delle aziende alluvionate: «Dateci i soldi promessi o chiudiamo»

L’allarme delle aziende alluvionate: «Dateci i soldi promessi o chiudiamo»

Nuovo Sos dalle aziende aderenti al Comitato Nuova Tiburtina. «Siamo allo stremo», il grido d’allarme delle imprese della Tiburtina Valley. Che stanno sperimentando sulla propria pelle quanto è vero il detto popolare: «Chi ha denari da recuperare, molte gite ha da fare». A finire sotto accusa è ancora una volta il governatore del Lazio Piero Marrazzo: «La Regione ci aveva promesso fondi e messa in sicurezza - denuncia il Comitato - ma il decreto per il primo aiuto è destinato solo a 31 delle nostre imprese. Meno della metà delle richieste».
Il Comitato Nuova Tiburtina rappresenta le oltre 80 aziende colpite dall’eccezionale alluvione e dallo straripamento del fiume Aniene dell’11 dicembre 2008. L’acqua salì in alcune vie di San Basilio fino alla punta-record di 1,20 metri, le fabbriche e i capannoni restarono sotto la morsa del fango per più di una settimana. Disastrose le conseguenze per tutta la Tiburtina Valley. Il governo, per la verità, era intervenuto in tempi rapidi. L’ordinanza 3734, intitolata «Primi interventi di Protezione Civile in favore degli eventi calamitosi», data 16 gennaio 2009, stanziava 85 milioni di euro per i danni alle imprese in tutto il territorio nazionale. Nel Lazio, particolarmente colpito dall’alluvione, Piero Marrazzo era nominato dal governo commissario straordinario all’emergenza, con la possibilità di erogare contributi fino a 25mila euro per ciascun soggetto danneggiato. A distanza di sei mesi, però, gli imprenditori si trovano ancora letteralmente in ginocchio, con operai e relative famiglie. «Da quando è terminata la grande attenzione dell’opinione pubblica e si è concluso il primo intervento della Protezione Civile, - si legge in una nota di ieri del Comitato Nuova Tiburtina - gli imprenditori si trovano in una lunga ed estenuante attesa. Nessun aiuto economico ancora percepito, nessuna messa in sicurezza dell’area, ma solo tante promesse. E un decreto regionale con 31 nomi».
Il decreto è del 18 maggio. Con esso si stanziano, caso per caso, contributi da 2800 euro a un massimo di 25mila. Ma solo a 31 aziende. E le altre?, si chiede il Comitato: «Marrazzo ha creato una lista con alcune imprese da indennizzare. Ma queste purtroppo sono solamente 31, meno della metà dei soggetti danneggiati nella Tiburtina Valley». La decisione, per la verità, è stata presa dall’assessorato alle attività produttive, ma la parola finale spetta a Marrazzo. Se la lista si allungherà, si vedrà. Per ora è quella. Con comprensibile panico degli esclusi. «Per tutti noi della Tiburtina inoltre - aggiunge il Comitato - è di vitale importanza risolvere i problemi strutturali che hanno favorito negli anni il ripetersi di inondazioni nella valle dell’Aniene. Tuttavia, a distanza di sei mesi dal cataclisma, i Fossi di Pratolungo e di Casal Monastero restano una minaccia. La bonifica promessa dalla Regione non ha ancora avuto inizio e il rischio allagamento resta immutato».


In sintesi il Comitato Nuova Tiburtina sollecita, quindi, il governo e la Regione ad attuare rapidamente l’ordinanza 3734, chiedendo al governo in particolare di stanziare, attraverso una nuova ordinanza, ulteriori fondi, sufficienti a permettere la ripresa delle attività «di tutti i soggetti danneggiati, senza nessuna esclusione, come sta invece avvenendo in questi giorni». Il comitato sollecita inoltre Marrazzo «a organizzare in tempi brevi gli strumenti per fornire ai danneggiati i finanziamenti agevolati garantiti da Bil, Banca impresa Lazio, come da egli promesso».

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