L’allarme Federconsumatori: «Finanziarie in odore di usura»

Negli ultimi anni a Roma sono sorte centinaia di finanziarie e micro società finanziarie «ai limiti dell’usura» che usano il metodo del “prendi i soldi e scappa” o comunque operano in maniera «assolutamente non trasparente». È l’allarme lanciato da Federconsumatori Lazio sulla base di un’indagine finanziata dalla Provincia di Roma. Secondo lo studio, durato sei mesi e condotto attraverso la distribuzione di quasi 5mila questionari, l’85 per cento dei cittadini della regione che si sono rivolti a queste società ha avuto dei problemi. Il «boom» delle società finanziarie secondo il presidente di Federconsumatori Lazio Claudio Paielli si è registrato negli ultimi tre o quattro anni e si è accresciuto negli ultimi mesi con la crisi economica. Sarebbero oltre 400 gli sportelli delle finanziarie in tutto il Lazio, dei quali 280 solo a Roma e provincia, anche se, spiega l’indagine, alcune di esse «aprono e chiudono», dunque la «presenza è presuntiva». «A Roma - spiega Paielli - alcune finanziarie non hanno nemmeno l’insegna, adescano i cittadini per strada o a casa e offrono loro contratti falsi. Gli interessi applicati sono ai limiti dell’usura e i costi delle commissioni a volte raddoppiano il debito contratto». Oltre a Roma, la provincia del Lazio più colpita dal fenomeno è Latina.

Tra i «servizi finanziari non richiesti che i consumatori si sono trovati costretti ad accettare» spiccano le cosiddette carte revolving, carte di debito con «interessi spaventosi» addebitate direttamente sulla rata mensile; elevati costi di apertura delle pratiche; «assicurazioni spacciate per obbligatorie» e costi aggiuntivi come quello per il «mediatore creditizio».

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