da Roma
Strade da evitare, appartamenti sospetti, descrizione di trappole esplosive, targhe di autobombe, miliziani da tenere docchio. Sono in tutto tredici, in due mesi, le segnalazioni che il Sismi ha redatto in relazione a un più che probabile attentato su Nassirya. Note dettagliate girate in tempo reale al nostro contingente militare in Irak così come agli organismi istituzionali a Roma. Unerogazione informativa impressionante. Eccola.
Artificieri di Saddam. La prima nota risale allinizio di febbraio e tratta di un «flusso migratorio di terroristi dal nord dellIrak» (Bagdad, Falluja, Ramadi) diretto a Nassirya. Lindicazione dei Servizi si sofferma su una decina di elementi baathisti, altrettanti feddayn coordinati da Abu Musan al Zarqawi, oltre a due cellule saudite. In comune i guerriglieri in marcia hanno la predisposizione alluso dellesplosivo Ied (improvise explosive device) che ha ucciso i nostri carabinieri: lordigno non convenzionale, deccezionale potenza, in grado di perforare le corazze dei blindati e di provocare incendi negli abitacoli, viene solitamente nascosto ai bordi delle strade e fatto esplodere al passaggio di convogli. Specialisti del settore - osservano gli 007 - sarebbero gli ex artificieri di Saddam, cinque dei quali segnalati proprio nella zona di Nassirya nei giorni precedenti il fallito attentato-fotocopia di sabato scorso a un convoglio Msu. «Risulta inoltra - si legge in unaltra annotazione - che questi gruppi possano presto far ricorso a trappole esplosive Ied interrate lungo gli itinerari stradali solitamente percorsi da mezzi militari italiani e delle forze di sicurezza irachene». Segue una lunga sequela di strade e itinerari a rischio. Compresa quella, mortale, di ieri.
«Attenti a quei cinque». Allinizio di marzo lattenzione del Sismi si concentra su un gruppo di terroristi stranieri infiltratisi a Nassirya dellIrak per compiere attacchi contro gli italiani «e per incrementare lo scontro interetnico fra sciiti ed ex baathisti». Fra questi ci sono esperti «nellassemblaggio di detonatori temporizzati e telecomandati». Nello stesso periodo unulteriore informativa pone lattenzione su un commando composto da cinque insospettabili arrivato con lintenzione di usare missili terra-aria contro la postazione di Antica Babilonia e della polizia locale.
Vedette, pali, messaggeri. Ad aprile si intensificano gli Sos del Sismi. Sotto controllo ci finiscono tre formazioni delle milizie dellesercito del Mahdi, guidate dallo sciita Moqtada al Sadr, perché a intervalli regolari, con un metodico ricambio di uomini e mezzi, si danno da fare con appostamenti mirati agli angoli delle strade. Alcuni miliziani vengono immortalati dagli 007 mentre prendono nota dei passaggi dei convogli. I «pali» studiano come e quando colpire, come e quando piazzare le micidiali Ied.
Sos razzi Katiusha. Una settima prima della strage il Sismi fa espresso riferimento ad attacchi contro convogli italiani. Non solo trappole dinamitarde del tipo Ied ma anche possibili «lanci di razzi Katiusha» posizionati «a circa trenta metri dal bordo della carreggiata che da Nassirya porta alla località di Al Batha». E ancora. In uno degli ultimi «warning» si fa presente come gli ordigni Ied arrivati a Nassirya siano diversi dal solito. «Provengono dal nord est dellIran», sono più potenti di quelli solitamente utilizzati «anche perché confezionati con esplosivo del tipo Efp (explosively formed projectiles)» e sono identici a quelli custoditi in alcuni depositi indicati dagli 007 alla periferia di Nassirya.
Dal video alla firma. Lultima nota degli 007 arriva a cose fatte, ieri pomeriggio.
gianmarco.chiocci@ilgiornale.it
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