L’allarme Ue: "I ragazzi non sanno leggere"

Secondo l'ultimo rapporto della Commissione Ue uno studente su quattro a 15 anni non è capace di comprendere il significato di un testo scritto. In Italia la percentuale dei giovani "cattivi lettori" è del 26,4%, più che in Francia e Spagna

L’allarme Ue: "I ragazzi non sanno  leggere"

Di fronte a un libro la loro mente si chiude: faticano a capire ciò che c’è scritto, non riescono nelle deduzioni più semplici, sono incapaci di fare collegamenti con quanto appreso altrove. Non è che a tanti manchi la voglia di leggere. O, per lo meno, non solo. Il problema è che proprio non ci riescono: quasi un quarto dei ragazzi europei ha gravi difficoltà nella lettura.

A dirlo è l’ultimo rapporto della Commissione europea sui progressi del programma «Istruzione e formazione 2010», creato per migliorare lo stato dell’insegnamento dell’Unione europea. Con risultati, finora, non del tutto positivi.

Infatti nel 2006, rispetto al 2000, sono diminuiti gli studenti che lasciano prematuramente la scuola, e sono aumentati, così come sperato, quelli che scelgono indirizzi scientifici per l’istruzione superiore.

Ma, secondo lo studio, basato sull’inchiesta Pisa (Programme for international student assessment, «Programma per la valutazione internazionale dell'allievo»), il 24% dei quindicenni europei, presenta ancora gravi difficoltà di lettura. Alla faccia degli obiettivi di Lisbona, che si proponevano di far calare i cattivi lettori al 17% entro il 2010: rispetto al 2000, la percentuale è già aumentata di oltre il 13%.
L’Italia, in particolare, non ha di che vantarsi. Nel nostro Paese, il numero dei quindicenni che faticano a comprendere le pagine scritte è aumentato del 39% in sei anni, e oggi sfiora il 26,4%. Una percentuale che colloca la Penisola in fondo alla classifica. Peggio, ma di poco, fanno Grecia e Slovacchia, mentre autentico fanalino di coda sono Bulgaria e Romania, dove oltre la metà dei ragazzi ha problemi di lettura. D’altra parte, ben 14 Paesi europei sono peggiorati rispetto al 2000. La Spagna è passata dal 16,3 al 25,7%, la Francia dal 15,2 al 21,7%.

Tra gli otto Stati che contraddicono il trend negativo svetta invece la Polonia, dove i cattivi lettori sono scesi al 16%. Anche la Germania, nonostante sia ancora al 20%, è migliorata, e ancora di più la Lettonia.

Sul podio, però, salgono solo l’Estonia (13,6%), l’Irlanda (12,1%), e, soprattutto, la Finlandia, praticamente irraggiungibile: con appena il 4,8% di quindicenni poco dotati per la lettura, conquista anche il secondo posto nel mondo, dopo la Corea. Da notare come l’Europa, che pure vanta cinque Paesi tra i primi dieci best performing della classifica Pisa, abbia un risultato complessivo inferiore rispetto alla media del Giappone (18,4%) e all’ultimo dato disponibile degli Stati Uniti (19,4% nel 2003).

Colpa delle forti differenze tra gli Stati membri dell’Unione: l’ingresso di Paesi come la Romania e la Bulgaria, con forti problemi nel sistema educativo, ha ovviamente abbassato la media. Un’ultima curiosità. I ragazzi meno dotati per la lettura sono quasi il doppio delle ragazze: il 30,4% contro il 17,6%.

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