da Roma
Non è una retromarcia, non è un ripensamento, ma è un modo diverso di atteggiarsi rispetto alla situazione di Alitalia. Gli industriali italiani non sono, o perlomeno non appaiono, più scettici sulla possibilità di costituire una cordata italiana che riporti sulla retta via la compagnia di bandiera.
E questo nuovo orientamento è emerso ieri à côté della giunta di Confindustria dove si sono riuniti i principali imprenditori italiani per approvare squadra e programma del nuovo presidente Emma Marcegaglia. I più convinti, ovviamente, sono stati i lombardi, preoccupati anche del destino di Malpensa. Una cordata, ha dichiarato il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera, «è auspicabile che possa essere fatta, vedremo quelle che saranno le evoluzioni, quale sarà lindirizzo di questa settimana perché ci possa essere un piano affinché le imprese italiane possano partecipare assieme agli operatori del settore». Il punto fondamentale è «una proposta trasparente dove esiste chiarezza di numeri e prospettive». Di qui la necessità del prestito-ponte «per poter fare la due diligence e presentare a terzi unipotesi».
Sulla stessa lunghezza donda pure la presidente di Assolombarda, Diana Bracco, che ha definito il prestito-ponte da 300 milioni di euro «un discorso di transizione per trovare una soluzione». E pure lex presidente di Confindustria e di Sea (la società di gestione degli aeroporti milanesi), Giorgio Fossa, si è mostrato convinto della possibilità di prospettare un esito diverso dalla liquidazione di Alitalia. «Se si espongono Bruno Ermolli e Gianni Letta cè la possibilità che qualcosa di serio ci sia. Lasciamoli lavorare», ha affermato. «Speriamo che qualcosa si muova, un ricoinvolgimento di Air One potrebbe essere interessante, è lunica compagnia che ha aerei nuovi, magari con una compagnia internazionale come Aeroflot».
La «discesa in campo» di un big come Salvatore Ligresti potrebbe aver contribuito a indurre gli industriali allottimismo, ma, a prima vista, è lintero clima ad apparire cambiato. Sarà lottimismo per linizio del mandato di Marcegaglia, sarà lottimismo per un nuovo governo sicuramente non ostile alle imprese, ma anche la questione Alitalia ieri non appariva più come un bubbone da estirpare.
Anche il veneto Mario Moretti Polegato, patron di Geox, si è mostrato disponibile. La costituzione di una cordata «è un impegno degli imprenditori, una responsabilità civica» perché limportante «non è laspetto finanziario, ma il fatto che il gestore abbia unitalianità, che sui voli si respiri unatmosfera italiana». Polegato ha precisato di non essere stato contattato per partecipare allimpresa, ma le sue dichiarazioni appaiono eloquenti.
Il neopresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, è entrata nel merito della questione: «Occorre una soluzione di mercato, limportante è che qualunque decisione si prenda sia di mercato e salvi anche Malpensa». Daltronde, nella stessa relazione dinanzi alla giunta Marcegaglia ha presentato il vettore come esempio di gestione inquinata dalla perversione delle relazioni sindacali. «Ventanni fa - ha detto - Alitalia era unazienda simbolo del nostro Paese. È stata scarnificata dallinsipienza, dallassenza di coraggio e di senso di responsabilità di un ceto dirigente interno di cui i sindacati sono stati magna pars».
Va detto che Marcegaglia nello scorso novembre, prima che la situazione precipitasse, si era spesa, in qualità di vicepresidente degli industriali italiani, a favore dellhub lombardo.
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