L’alluvione devasta il Piemonte

Straripano Po e Dora, chiusi 14 ponti. Evacuate case e un ospedale. Il governo manda l’esercito. Oggi la chiusura delle scuole di Torino e provincia. Al lavoro 600 vigili del fuoco. Si scava anche con le mani nude per trovare mamma e bimba

L’alluvione devasta il Piemonte

Micaela Barisone - Simona Lorenzetti

Torino - Fiumi in piena, case crollate, sfollati e ponti chiusi. Le piogge che da giorni non danno tregua hanno messo in ginocchio Torino e la provincia. La situazione più critica nel Pinerolese dove si contano due vittime e due dispersi, in Val Chisone con un comune isolato e trenta famiglie evacuate e in Valsusa dove centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Per tutto il pomeriggio di ieri, sotto violenti scrosci di pioggia i soccorritori hanno scavato tra le macerie della palazzina crollata a Villar Pellice, ma le operazioni sono state difficili a causa di una fuga di gas. Il torrente Pellice è in piena e non può essere attraversato.
Situazione critica anche in Valsusa dove centinaia di persone sono state costrette a passare la notte fuori casa. Per loro la Regione Piemonte ha già predisposto gli aiuti: generi di prima necessità e brandine sono state inviate già ieri pomeriggio, mentre all’opera ci sono seicento vigili del fuoco con 150 mezzi. E mentre il presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, chiede lo stato di calamità naturale, il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha disposto l’impiego delle Forze armate.

Anche a Torino città è ormai emergenza. L’ondata di piena della Dora ­ prevista per le prime ore di oggi ­ fa paura: in via precauzionale l’ospedale Amedeo di Savoia è stato in parte evacuato. I pazienti, una cinquantina, sono stati portati al Maria Vittoria. Per consentire agli ospedali di poter disporre di tutti i posti letto e di tutto il personale la Regione ha invitato i torinesi a recarsi al pronto soccorso solo in caso di effettiva necessità. Intanto è stata disposta la chiusura di tutte le scuole del capoluogo e della provincia. Tutti i ponti torinesi vengono costantemente monitorati dagli uomini della Protezione civile e quattordici sono già rimasti chiusi al traffico la notte scorsa in via precauzionale.

Intanto dal tardo pomeriggio le acque del Po hanno invaso la sede stradale sotto piazza Vittorio, nella zona dei Murazzi. La strada pedonale che costeggia il fiume su cui si affacciano i locali della movida torinese è sommersa da un metro d’acqua. A rischio anche il campo nomadi di Lungo Stura. Dopo la riunione in Prefettura si è deciso lo sgombero. Per i rom è stata allestita una tendopoli della Croce Rossa a Basse di Stura. Dalla centrale operativa della Protezione civile il bollettino è impietoso: per le prossime 24-48 ore è atteso un ulteriore peggioramento. «Purtroppo ­ dicono gli esperti ­ l’allerta continuerà. E il prefetto e il presidente della provincia di Cuneo, dove si registrano smottamenti e frane con superlavoro per i vigili del fuoco, hanno diramato una nota in cui invitano a «evitare spostamenti non indispensabili». Le precipitazioni infatti proseguiranno fino a sabato. E il Cuneese e l’Alessandrino sono le province più in sofferenza. Nella Granda l’invito è a muoversi solo in caso di effettiva necessità: ad Acceglio è crollato il ponte verso Chiappera mentre nella città tra i due fiumi sono proprio il Tanaro e il Bormida ad essere sorvegliati speciali.

La paura di nuova alluvione ha mandato in tilt i centralini dei vigili del fuoco e della polizia. La Lega chiede lo stato di calamità per tutta la Regione, il sottosegretario all’Interno, Michelino Davico, chiede l’utilizzo dell’esercito per portare aiuto alle popolazioni della Val Chisone e Valsusa.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha già predisposto il «pronto intervento della componente difesa» in particolare all’aeroporto di Torino Caselle sono stati inviati tre elicotteri in grado di operare in condizioni meteo avverse e di notte. Inoltre ha predisposto 70 posti letto per ospitare sfollati nella sede del reggimento Nizza cavalleria a Pinerolo.

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