Carissimo Lussana,
ho letto con molto interesse la lettera di Riccardo e la replica della Vincenzi. Se il Giornale mi concede un pò di spazio vorrei fare alcune «precisazioni». La Valpolcevera era considerata «una delle più belle valli d'Europa». L'autentico «massacro ambientale e paesaggistico» che le è stato fatto con una industrializzazione becera e «stupida» è stato evidente per decenni. Con la «asportazione» delle raffinerie si è iniziato il suo miglioramento. Oggi il vero «problema» è l'impatto delle infrastrutture viarie che non solo non devono continuare a «massacrarla», ma anzi, dobbiamo fare in modo che la migliorino. Come Mil - Movimento indipendentista ligure, abbiamo potuto consultare (gratuitamente!) una delle più grandi società mondiali di «progettazioni e costruzioni sotterranee» che ci ha confermato la possibilità di fare, oggi, quello che già doveva essere fatto, quando l'autostrada è arrivata a Genova, circa 50 anni fa: far passare l'autostrada, invece che in mezzo alla città, in una «tangenziale alta, dentro le montagne e sotterranea», da Nervi a Cogoleto o Voltri, con nessuno impatto ambientale, senza viadotti, senza demolizioni di abitazioni, ecc. .
Il tutto verrebbe effettuato con gli stessi costi previsti per la sola «gronda di Ponente», cioè 4-6 miliardi di euro. C'è un «problema»: non essendo più un «duplicato» dell'attuale tracciato, non può più la società Autostrade «progettarlo e costruirlo» lei. Occorre una «gara europea». Allora, caro Lussana, forse il vero «problema» è un altro. La nostra Sindaco «non vuole o non ha la forza» per «PRETENDERE» che il governo di Roma, lasci a Genova almeno l'80-90% delle «tasse portuali» prodotte ogni anno dal Porto di Genova (circa 2-3 miliardi di Euro!!) e quindi «non ha i soldi» per decidere lei come fare le infrastrutture (Metropolitana completa e «vera» da Nervi a Voltri e lungo le due vallate, potenziamento della rete ferroviaria, un percorso del traffico pesante portuale separato da quello leggero, e finalmente, una VERA TANGENZIALE autostradale!, ecc.). È quindi «costretta» ad «appoggiarsi» alla società Autostrade affinché sia lei a «risolvere» (in parte!) il problema! Che lo farà secondo il suoi legittimi interessi, che sono quelli di un tracciato il più basso possibile, che le permetta di continuare a far pagare ai Genovesi l'uso che essi saranno costretti a farne.
Credo, in estrema sintesi, di aver descritto il vero «scenario» di quello che sta accadendo.
*presidente Mil
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