L’altra faccia di Niccolò al Teatro della Gioventù

Mai periodo fu più adatto per dedicare uno spettacolo al nostro Nicolò Paganini, in pieno svolgimento del Premio violinistico tra i più ambiti al mondo, con i quattro finalisti impegnati in una sfida all'ultimo crine (dell'archetto) sulle ardue note di Caikovskij e Brahms. «Paganini, l'ultimo viaggio», spettacolo di Arnaldo Bagnasco, Roberto Iovino e Francesca Oranges, per la regia di Paolo Pignero (che vestirà anche i panni del protagonista) e con la compagnia «Gli Amici di Jachy», va in scena questa sera e domani sul palco del Teatro della Gioventù, dopo il debutto dell'aprile scorso all'Albatros di Rivarolo. «Lo abbiamo un po' modificato, rispetto a qualche mese fa - Pignero è soddisfatto del lavoro svolto - alcuni attori, qualcosa nel testo, ma il cuore dello spettacolo è sempre lo stesso. Paganini come nessuno lo immaginerebbe mai: una vera e propria pop star, oggetto di un vero e proprio fanatismo. Insomma, l'idolo delle folle. Un'immagine che abbiamo creato noi - naturalmente basandoci su notizie biografiche certe - partendo dall'indiscussa capacità che il sommo violinista aveva di catalizzare chiunque si fermasse ad ascoltarlo».

Un viaggio, quindi, tra le ombre e i misteri di un personaggio affascinante, per carpire i segreti della sua vita, per analizzare il suo difficile rapporto con la malattia e la morte; e proprio dalla sua morte, dalle peripezie di cui fu vittima la sua stessa salma, si snoda questo «Ultimo viaggio», tra arte, gioie e dolori alla scoperta di un Paganini inedito, un uomo «qualunque» con ansie e ossessioni, un uomo che chiunque potrebbe incontrare, magari al cinema, o magari proprio a teatro.

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