L’altra guerra americana

Non diciamo niente. Abbiamo già scritto che in Inghilterra hanno vietato di fumare nella propria auto, diversamente da alcune città statunitensi dove si può fumare solo nella propria auto. Abbiamo appreso che a Hollywood vogliono vietare ai minori tutti i film dove si vedono attori che fumano, come per i porno. In Canada e negli Stati Uniti ci sono chiese dove hanno proibito l’incenso perché equiparato al fumo passivo. La Commissione europea ha dato il benestare alla possibilità di non assumere un fumatore in quanto semplicemente fumatore. Le autorità britanniche metteranno i fumatori e gli obesi agli ultimi posti delle liste sanitarie. Un terzo dei datori di lavoro americani chiede esami del sangue e delle urine ai neo assunti per cercare tracce di nicotina. C’è una nazione asiatica, il Buthan, dove è completamente vietato fumare.

Ieri, infine, sul quotidiano Usa Today, abbiamo letto che nelle due città californiane di Belmont e di Calabasas stanno seriamente valutando di vietare il fumo in tutti gli appartamenti: perché può infastidire i vicini, forse traspirare dai muri, filtrare da quelle finestre che magari danno sulle highway a otto corsie. Ma non diciamo niente. Non insistiamo. Non vorremmo che poi i lettori ci prendessero per fanatici.

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