L’altra verità che i protagonisti dimenticano

(...) Tuttavia, non si capisce perché i noglobal non debbano chiedere scusa a Genova. Soprattutto, non si comprende perché la sindaco non ha chiesto che venga chiesto scusa alla sua città e a suoi concittadini, come qualunque altro primo cittadino avrebbe chiesto di fare ai giottini. Undici anni dopo, i noglobal non devono chiedere scusa. Perché, precedentemente ai fatti della Diaz, alcuni di loro avevano saccheggiato, devastato, bruciato, terrorizzato, sequestrato in segno di democratica e legittima protesta contro l'aggressione, che soltanto successivamente avrebbero subìto alla scuola Diaz da parte dello Stato fascista, antidemocratico e addirittura torturatore. «Per questo film non posso essere obiettivo», ha riconosciuto onestamente l'altra sera il bravo attore genovese, che interpreta uno degli avvocati schierati dalla parte del Genoa Social Forum. Obiettivamente e legittimamente, quindi, la pellicola riporta tesi precostituite. Anche se l'opera di Vicari si è basata sulla lettura degli atti del processo di secondo grado (concluso, a sorpresa e dopo una grande pressione mediatica-politica, con la condanna dei vertici della polizia, assolti in primo grado) la fiction «Diaz» non riporta e non poteva riportare gli avvenimenti del G8 nella loro violenta «globalità». «Ognuno è libero di esprimere i propri pensieri, sotto qualsiasi forma purché non violenta, però troviamo profondamente ingiusto ed insensato attirare l'attenzione mediatica, a scopo di lucro come in questo caso, per fare assistere il maggior numero di persone possibili ad un film, che a nostro avviso, tralascia parte della realtà, denigrando ed offendendo tutta la polizia», ha affermato ieri il segretario provinciale del sindacato di polizia Coisp, Matteo Bianchi . «Se per la Diaz la polizia deve chiedere scusa, a Bolzaneto è successo di peggio», ha detto l'altra sera l'ex procuratore generale Di Noto. Dimenticandosi però di dire che, ai vertici della polizia penitenziaria di Bolzaneto c'era proprio un suo collega magistrato. La posizione del pm antimafia Sabella, accusato di abuso d'ufficio e d'autorità contro arrestati o detenuti, è stata archiviata dai giudici genovesi quasi subito. Quella di De Gennaro, non presente alla Diaz, no. «Nessun atto di violenza o di abuso, in mia presenza, è stato perpetrato a Forte San Giuliano - aveva dichiarato Sabella durante l'audizione parlamentare sul G8 -. Ho letto tante falsità.

Per esempio, le prime testimonianze parlavano di persone che erano costrette a farsi i bisogni addosso; ho girato nelle camere di sicurezza a Bolzaneto: odori sgradevoli non ne ho mai sentiti. Di falsità ne sono state dette tante».

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