L’altro «cinema» di Roma: degrado, rom, prostituzione

Manifestazione di An in piazza Mancini sulle emergenze del II municipio

Manifestazione di An ieri pomeriggio a piazza Mancini per denunciare l’allarme criminalità in II Municipio. «Roma non è un cinema» porta scritto lo striscione dei circoli di An. Sotto un grande gazebo una mostra fotografica, con i luoghi simbolo dello stato di abbandono e dell’incuria nella zona. Dal Villaggio Olimpico, invaso da romeni e prostitute, fino a piazza Mancini, sepolta ogni giovedì e domenica da una massa straripante di tremila filippini che vi si danno appuntamento da anni.
Ieri gli immigrati non erano tanto numerosi, a dire il vero, complice la pioggia. «Ma in genere la piazza è completamente occupata fin da mezzogiorno - afferma il consigliere Luca Malcotti -. La comunità filippina è però integrata con la popolazione romana. Ma l’assembramento di giovedì e domenica sottrae il verde pubblico ai residenti, soprattutto a donne ed anziani. E permette a individui malavitosi di nascondersi facilmente». Giorni fa, racconta Malcotti, un giornalista free-lance stava scattando delle foto, quando è stato accoltellato da uno sconosciuto: «Episodi così generano allarme sociale. Il Comune non dovrebbe lasciare senza controllo piazze come questa, farebbe meglio a destinare dei locali a ritrovo delle comunità straniere, senza togliere spazio ai romani».
A piazza Mancini i filippini si riuniscono per mangiare all’aria aperta e ascoltare musica. Ma c’è anche chi spaccia, chi gioca d’azzardo e chi si prostituisce nella vegetazione. Dopo l’imbrunire molti si ubriacano, fanno schiamazzi, suonano a tutto volume, togliendo il sonno agli abitanti dei palazzi intorno. An chiede più controlli: «Questa situazione dura da oltre dieci anni, con tanti piccoli episodi di microcriminalità - afferma il consigliere Vincenzo Piso -. Episodi che però sono quelli che più colpiscono i cittadini, la gente del posto non ne può più».
Al gazebo molti passanti si fermano, segnalano casi di degrado. Quali sono i punti più a rischio nel II Municipio? «Indubbiamente la zona di via dei Campi Sportivi, all’Acqua Acetosa, che dopo le 20 si riempiono di viados e trans - risponde la capogruppo di An del II, Lavinia Mennuni -. Ma anche il Villaggio Olimpico, e tutta la zona dall’Auditorium alla via Olimpica, dove nuclei di rom vivono in grosse roulottes parcheggiate per strada, direttamente sotto l’abitato. Da tempo chiediamo al presidente del Municipio di farli sgomberare, ma Bottini da quell’orecchio non ci sente».
Per il resto parlano le immagini della mostra fotografica appese nel gazebo. L’entrata alla stazione Nomentana in viale Etiopia, teatro di una sparatoria fra bande di romeni poco tempo fa, con il bilancio di un morto e due feriti gravi. Gli accampamenti di nomadi e clandestini lungo il Tevere, aree di illegalità e di raccolta di manovalanza per micro-criminalità e racket. Poi la foto della frana alla collina dei Parioli, sulle cui pendici i romeni vivono indisturbati in grotte naturali o scavate nel tufo. Le immagini del commercio abusivo, con bancarelle, tappeti, furgoni. Le buche stradali.

Piazza dei Carracci sepolta dall’immondizia. L’ultima immagine è quella che tocca di più: l’accattonaggio di bambini ai semafori, una piaga che si espande a macchia d’olio e si accompagna spesso alla prostituzione minorile.

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