Ma l’America non punisce i banchieri-gangster

Hanno provocato l’asfissia del sistema finanziario occidentale, rovinato milioni di risparmiatori, frodato gli investitori. Oggi molti manager delle grandi banche di Wall Street dovrebbero essere nei guai fino al collo, tormentati dai procedimenti legali. Invece no. Sebbene sia passato un anno e mezzo dal tracollo della Lehman, quei dirigenti non sono nemmeno sotto processo. Con l’eccezione, naturalmente, di Bernie Madoff.
Intendiamoci: Madoff è uno dei più grandi truffatori della storia americana e merita la condanna a 150 anni di carcere, che ha già iniziato a scontare. Ma non era certo il solo ad aver violato il codice penale ed oggi appare più che mai come un capro espiatorio, sacrificato per placare l’ira dell’opinione pubblica e permettere ai suoi ex colleghi di godersi la vita. Indisturbati, considerato che nessuno si occupa più di loro. Certo, non la grande stampa Usa, che sembra essersi rapidamente adeguata ai nuovi tempi. Il cane da guardia non solo non morde, ma non abbaia nemmeno più.
E allora ad assumersi questa funzione di denuncia, sono i gruppi indipendenti, molti attivi online. Uno in particolare, il Center for media and democracy, che da anni denuncia il potere delle lobby e che in questi giorni ha richiamato l’attenzione della Rete su questo scandalo, citando alcuni casi emblematici.
Angelo Mozillo, ad esempio, bancarottiere che ha guadagnato 460 milioni di dollari e corrotto politici, prima di far fallire a furia di truffe la sua società, è stato graziato dall’autorità di controllo di Borsa, la Sec, che anziché inquisirlo, si è limitata a una nota di riprovazione. Insomma, un buffetto e via.
Nessun magistrato ha inquisito i manager di Bear Sterns, che continuavano a vendere prodotti finanziari spacciandoli per eccellenti e sicuri, pur sapendo, come risulta da molte email, che erano pieni di asset tossici. La Sec ha girato la testa dall’altra parte.
Il numero uno di Bank of America, Ken Lewis, ha ammesso di aver ingannato i propri azionisti per la fusione con Merril Lynch, ma il Procuratore pubblico di New York ha deciso di aprire un procedimento civile anziché penale. Dick Fuld, numero uno di Lehman Brothers, ha falsificato i bilanci, ma gli agenti federali non lo hanno neppure interrogato.
Compiacenze, omissioni ovvero potenza di una casta che gode ancora di numerose protezioni e che lo stesso Obama, a dispetto delle sue promesse di cambiamento, nemmeno sfiora.

A Washington solo la deputata dell’Ohio, Marcy Kapturm chiede giustizia e ha presentato un disegno di legge per dotare l’Fbi di altri mille agenti contro le frodi finanziarie. Una voce isolata che solo su Internet trova ascolto e sostegno. Troppo poco per sconfiggere la potentissima casta dei bankster, come vengono chiamati i banchieri che agiscono come gangster.

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