L’America del Sud? «No golpe, no news»

bella frequenza, qualche militare latinoamericano tentava di impadronirsi del potere e l'attenzione dei nostri media, per un minuto, si risvegliava consentendomi di intervenire. Da tempo, però, così non è più (perfino Fidel è andato in pensione) e mi tocca tacere. Soffro in un silenzio che solo oggi, tramite queste poche righe, ardisco rompere: a quando una bella rivoluzione vecchia maniera?
Mauro della Porta Raffo e-mail


Ma cosa pretendi, che per poi imporre la tua autorità di cultore della materia con relativo dispiegamento di penne di pavone qualche sacripante sudamericano ti metta su un golpe (o pronunciamiento o quartelazo, fai tu)? Nella regione, caro mio, langue la guerriglia e latita il golpista. Che Guevara è buono solo per vivacizzare magliette da vu’cumprà e gli Inti Illimani neanche alla Fiera del Bue grasso di Carrù li vogliono più. Al beverone dei barbudos, il Cuba Libre, la mejo gioventù preferisce la Caipirinha, che «fa tendenza». E chi s’inciucca di caipirinha non ha la testa per pensare alla revoluciòn (figuriamoci al quartelazo). Piedi per terra, caro MdPr e con quelli ben piantati al suolo parliamo di cose serie. Siccome pronosticando la vittoria del dream ticket McCain-Palin ci giochiamo la faccia, è bene mettere le cose in chiaro. Primo: se, come sarà, la spunta McCain niente trionfalismi, niente «Io lo avevo detto» e piccinerie del genere. Al massimo un britannico «Naturally». Se invece ce la dovesse fare Barack Hussein Obama, niente scene di disperazione e anche qui, al massimo, un «Ma guarda tu». Se poi Obama dovesse vincere per il rotto della cuffia, siccome quella è l’America e non l’Italia che fu di Prodi, non cedere alla tentazione di minimizzare la vittoria equiparandola a un pari e patta. Anzi, sostenere, nel caso che l’afroamericano vinca per tre voti, che ne ha ottenuti due in più del necessario.

Nel caso i tre voti in più se li beccasse McCain, liquidare la faccenda citando - con un sorrisetto di soddisfazione sulle labbra, però - De Coubertin (che oltre tutto, dopo Beijing, ché dir Pechino non è più di moda, va forte). Infine, dato che comunque vincerà il repubblicano, ricordarsi di inviare due righe di conforto al povero Veltroni, che mai gliene andasse bene una che è una.
Paolo Granzotto

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