(...) una finestra aperta su un incubo. La sua compagna, con la quale viveva nellappartamento di via Prè appena ristrutturato, gli aveva dato un figlio otto mesi fa. Lui era già papà di altri due bimbi, nati da una precedente unione. Una situazione familiare chiara, serena. Una vita apparentemente senza ombre. Non fosse stato per quellatto giudiziario che gli era piombato addosso una decina di mesi fa come un fulmine. Lingegnere era indagato nellambito dellinchiesta dei sostituti procuratori della Repubblica di Genova Luca Azzarà e Vittorio Ranieri Miniati tesa a chiarire se vi siano stati vizi nelle procedure di assegnazione delle pensioni speciali a chi ha lavorato in ambienti dove era presente amianto.
Secondo quanto si è appreso luomo era già stato interrogato dai magistrati che si occupano dellinchiesta prima dellestate. Dalle prime indagini mirate a ricostruire la dinamica e le ragioni possibili del suicidio è emerso anche che luomo era da tempo in cura per crisi depressive, anche se non è chiaro se lo stato di prostazione psicologica sia stato una conseguenza dellinchiesta sullamianto, o sia emerso precedentemente per ragioni del tutto estranee alla vicenda giudiziaria. Si sa che la depressione era tenuta sotto controlla grazie a una terapia farmacologica.
La compagna delluomo ha raccontato agli inquirenti che stava tranquillamente parlando con il marito quando a un certo punto la donna ha lasciato la stanza, forse per controllare il figlioletto che dormiva. Rientrata ha visto la finestra aperta e il marito era scomparso. A quel punto si è affacciata e ha notato il corpo delluomo a terra sullasfalto, in un lago di sangue.
Adesso la salma è a disposizione dellautorità giudiziaria, nellobitorio dellospedale San Martino.
Intanto le indagini della magistratura hanno già provocato linvio da parte dellInps di un migliaio di lettere ad altrettanti pensionati genovesi, dove si legge che le pensioni già corrisposte devono considerarsi provvisorie.
Nellambito dellinchiesta è già stato iscritto nel registro degli indagati lex direttore dellInail di Genova Pietro Pastorino, di cinque capi reparto e di un capo area dellAnsaldo, tutti accusati a vario titolo di corruzione, truffa, falso e abuso dufficio.
Linchiesta è nata nel novembre dellanno scorso per verificare se alcune pensioni per il rischio amianto siano state concesse anche a chi non aveva i requisiti, cioè non aveva lavorato a stretto contatto con il materiale cancerogeno che provoca il mesotelioma, tumore alla pleura che nella maggior parte dei casi è mortale. «Nulla lasciava presagire questa tragedia. Sembrava una persona tranquilla, senza problemi particolari»: così il direttore regionale dellInail Liguria Emilio Silenzi descrive lingegnere suicida. E sullinchiesta in corso è intervenuto anche lonorevole del Pdl Michele Scandroglio per chiedere che le indagini siano «capaci di rassicurare gli onesti e non creare allarme sociale».
Luomo lavorava allInail dal 2000 allufficio Contarp (consulenza tecnica per laccertamento dei rischi professionali e prevenzione), era membro di una commissione paritetica per la formazione nelle piccole imprese artigianali ed aveva di recente condotto un corso presso la Bombardier di Vado Ligure (Savona). «Non sapevamo che avesse ricevuto questa informazione di garanzia», ha poi aggiunto Silenzi, che ha spiegato di essere stato trasferito da poco alla direzione ligure.
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