L’AMIANTO

Un killer silenzioso che si nasconde in tubature, rotaie, rivestimenti di tetti e garage. È l’amianto, che nel nostro Paese è stato bandito nel 1992 ma miete ogni anno circa 3.000 vittime, delle quali 1.200 per mesotelioma, il tumore «marker» dell’esposizione a questo minerale. Fino al 1992 l’Italia è stata il secondo paese produttore europeo e tra i principali consumatori di amianto. Secondo le stime del Cnr e di Ispesl ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto sparse per il territorio nazionale e un miliardo circa di metri quadri di coperture in eternit sui tetti. Secondo il Registro Nazionale Mesioteliomi i più colpiti sono gli operai che lavorano la fibra, seguiti dai famigliari e dagli abitanti delle zone vicine ai grandi centri di pericolo, come Casale Monferrato. L’Oms classifica l’amianto come cancerogeno per l’uomo, capace di provocare tumori a pleura, polmone, laringe e ovaio.


Il processo contro la Eternit di Casale Monferrato, che nonostante l’accordo fra gli imputati e il Comune di Casale che è parte civile, si concluderà il prossimo 13 febbraio, vede alla sbarra, per rispondere di disastro colposo permanente, il belga Jean Louis de Cartier e lo svizzero Stephan Schmidheiny, all’epoca dirigenti della multinazionale proprietaria dello stabilimento piemontese. Con oltre 700 parti civili, è il più grande processo celebrato in Italia per reati ambientali.

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