«Arrivederci allestate prossima». Si conclude così la e-mail di congedo che Steve Jobs, 53 anni, ha inviato a tutti i 18mila dipendenti Apple per annunciare il suo periodo di forzato riposo per malattia, lasciando la poltrona di amministratore delegato al fedelissimo Tim Cook. Poche righe per spiegare che il suo stato di salute è «peggiore di quanto avesse originariamente pensato». In effetti la situazione è critica in quanto il fondatore di Apple dovrebbe essere sottoposto a una nuova delicata operazione per la rimozione del pancreas. Cè chi dice che potrebbe farcela e tornare tra sei mesi al lavoro.
Chi invece crede poco ai miracoli sono gli investitori. In Borsa ieri il titolo Apple è sceso di circa il 3%, recuperando in parte le forti perdite della sera precedente (-10%) quando Apple aveva comunicato labbandono per sei mesi da parte del fondatore.
Un annuncio a sorpresa dopo un lungo periodo di incertezza. Tanto che qualche investitore scontento ha persino minacciato di fare causa alla società per aver nascosto le reali condizioni di salute del suo manager di punta. La questione è controversa. Un ex commissario della Borsa statunitense Joseph Grundfest ha spiegato che Apple non ha violato nessuna regola non rivelando in modo completo queste notizie. A confortare gli investitori ci sono i numeri: Apple è una società sana con molti dollari in cassa e solo nellultimo trimestre grazie ai suoi prodotti di successo i-Pod e i-Phone ha totalizzato profitti per 1,14 miliardi. La situazione finanziaria dunque è migliore rispetto al 2004, anno del primo intervento per tumore al pancreas di Jobs. E anche in quelloccasione a prendere ad interim le redini della società subentrò Tim Cook, il direttore operativo con esperienze in Compaq e Ibm. Anche lui come Jobs top manager in jeans e maglietta nera. Il fondatore ha scritto nella mail ai dipendenti che resterà coinvolto nelle decisioni strategiche più importanti ma certo gli esperti si interrogano sul futuro della società.
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