A fine estate i corvi volano un po più bassi rispetto alla primavera. Una battuta, sin troppo scontata, per ricordare che rispetto agli scenari neri e apocalittici disegnati in primavera dai principali centri di ricerca economica, compreso quello della Confindustria, adesso siamo perlomeno arrivati al chiaroscuro. Auguriamoci che allinizio del 2010 i toni chiari diventino prevalenti. Un po dottimismo aiuta, negli affari come nella vita.
Nessuno dubita che di fronte alleconomia globale, e di conseguenza alleconomia italiana, si prospettino mesi di lavoro difficile. Nessuno dubita che fra lultimo trimestre di questanno e il primo del prossimo si sentiranno conseguenze non da poco sulloccupazione. Ma si rivedono i segni «più» per i consumi interni e soprattutto per le esportazioni, vero motore delleconomia e della crescita nel nostro Paese. Se pensiamo alla dimensione senza precedenti della crisi finanziaria - culminata con il fallimento negli Usa della Lehman Brothers, giusto un anno fa - forse possiamo dire daverla scampata bella, nonostante i forti prezzi pagati in questi dodici mesi. In molti Paesi leconomia riparte e sarà compito delle imprese non perdere il treno. Anche per questo cè da sottoscrivere in pieno quanto ha detto Emma Marcegaglia appellandosi alla professionalità dei banchieri: distinguete il grano dal loglio, sostenendo le imprese che hanno alle spalle una storia di serietà e competenza, anche se oggi presentano bilanci da brivido.
(P.s.
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