L’Angelina Jolie degli scippi «gira» dietro le sbarre

Bella, troppo bella per fare la scippatrice. Essere sosia di Angelina Jolie può essere soprattutto uno svantaggio per chi sceglie di fare la malvivente non solo per fiction. Il rischio è che occhi e sorriso del genere non vengno scordati dalla vittima neppure nel momento in cui c’è da fare un identikit per gli inquirenti. E così la bella «Angiolina alla genovese» ha finito per girare «Un giorno in pretura», ma dalla parte sbagliata della sbarra. Anche perché si è trovata a recitare sul serio il ruolo dell’affascinante Bonnie che in coppia con il suo Clyde aveva rapinato diverse donne.
I due scippatori usciti da un film, hanno infatti patteggiato la pena di oltre tre anni di reclusione a testa. Massimiliano P. e Anna Rita O. erano stati arrestati lo scorso ottobre dopo 15 colpi messi a segno in pochi giorni nel centro di Genova. La donna era stata tradita proprio dalla sua somiglianza con l’attrice americana Angelina Jolie. Il suo compagno è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione, mentre la sosia della diva di Hollywood a tre anni e due mesi.
In tribunale sono state ricostruite anche la tecnica e le mosse dei due scippatori: la coppia aveva la propria «base» in una camera d’albergo. Da qui partivano per compiere le proprie incursioni in città.

Tra gli scippi addebitati ai due, tutti compiuti a bordo di un maxiscooter condotto da lei, anche uno particolarmente violento: la vittima infatti era stata ricoverata per lesioni ad una spalla giudicate guaribili in 40 giorni.
Ieri è arrivata la condanna per il terrore dei passanti genovesi.

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