RomaLAnm come il Pd. E non si tratta solo di simpatie politiche, ma pure di democrazia interna. LAssociazione nazionale dei magistrati ha infatti deciso di seguire il metodo che ha portato alla guida del Partito democratico prima Veltroni e poi Bersani. Per ora si tratta di una proposta che i vertici dellorganizzazione proporranno al parlamentino che si riunirà domani. Lì, ha annunciato il presidente Luca Palamara, sarà proposto «il metodo delle primarie per la scelta dei candidati togati» in vista dellelezione del nuovo Csm, previste per il luglio 2010.
I membri della giunta del «sindacato» dei giudici non parteciperanno alla corsa per lorgano di autogoverno della magistratura. «In quanto - ha spiegato Palamara - saranno arbitri della contesa. Per candidarsi - ha aggiunto - sarà sufficiente essere magistrati, senza dover raccogliere firme o preparare liste. Basterà dire ho a cuore i problemi della magistratura».
Una sterzata verso la democrazia di stampo Usa, che cozza un po con le resistenze della stessa Anm verso altri istituti tipici del mondo anglosassone, come la proposta di elezione diretta dei giudici, cavallo di battaglia della Lega. E che, a ben guardare, è servita soprattutto ad evitare altre modalità di scelta dei membri del Consiglio superiore della magistratura.
La giunta dellAnm laveva già lanciata lestate scorsa, quando nel dibattito politico si era cominciato a parlare del ricorso al sorteggio per il rinnovo dei componenti del Csm, previsto a luglio. Una riforma contestata dai magistrati, che perciò misero sul piatto la loro proposta. Serve «un modello di partecipazione in cui la legittimazione alla rappresentanza provenga da tutti i magistrati e dagli uffici giudiziari», mise nero su bianco la giunta dellAnm - di cui fanno parte la corrente di centro Unità per la Costituzione, e i due gruppi di sinistra Magistratura democratica e Movimento per la Giustizia-Articolo 3 - con una delibera approvata nel luglio scorso, che sollecitava lapertura di un dibattito interno. Dibattito che si concluderà con il voto di domani.
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