«È l’antidoto più forte contro il terrorismo»

Galbusera: «Uno strumento per dare risposte efficaci a una città che è termometro delle condizioni del Paese»

«Questo che presentiamo è il modello partecipativo. L’antidoto più forte contro il terrorismo da proporre dal punto vista civile e culturale». Non è solo un protocollo formale secondo il segretario generale della Uil Lombardia Walter Galbusera il Protocollo firmato ieri dal sindaco Letizia Moratti con Cgil, Cisl e Uil.
Galbusera, spieghi cosa significa modello partecipativo.
«Il modello antagonista che presuppone la scomparsa di uno dei due soggetti è il modello del terrorismo. Il nostro modello è la democrazia del conflitto e della partecipazione».
Qualcuno lo chiamerà inciucio.
«È nei modelli partecipativi che il conflitto sociale trova sbocco efficace: sono lo strumento per far fronte alla debolezza culturale e civile».
Ma a che serve questo protocollo?
«Un accordo importante per dare risposte condivise ed efficaci a una città che rappresenta il termometro delle condizioni sociali del Paese».
In concreto?
«Getta le basi per solide relazioni industriali. È importante l’impegno del Comune a studiare nuove forme di governance e noi pensiamo al “modello duale” con l’introduzione dei comitati di sorveglianza per le società controllate da Palazzo Marino.

La Provincia si è già impegnata a una sperimentazione in questo senso».
Il Patto per Milano nel 2000 spaccò il sindacato.
«Ora siamo tutti d’accordo, anche se è evidente che poi la valutazione finale su un protocollo siglato deriva dai risultati che questo produce».

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