L’apartheid secondo Peter Brook

Francesca Scapinelli

Si apre nel nome di un gigante del palcoscenico come Peter Brook, la stagione del teatro Tor Bella Monaca. È il maestro inglese, infatti, a firmare la regia di Sizwe Banzi est mort, lo spettacolo che debutta domani in prima nazionale (in scena fino a sabato). Scritto da Athol Fugare, autore del romanzo da cui è tratto il film premio Oscar Il mio nome è Tsotsi, assieme a John Kani e Winston Ntshona, il testo si inserisce a pieno titolo nel filone del teatro delle «township», come venivano denominati i ghetti neri nel Sudafrica dell’apartheid. Un tipo di recitazione nata dalla vita di strada, dall’improvvisazione e dal bisogno di condividere con gli altri la quotidianità, le sofferenze, le umiliazioni inflitte dai bianchi. Un genere, quindi, congeniale a Brook, che con le sue messinscene anticonvenzionali da sempre sostiene la centralità del rapporto tra lo spettatore e l’attore, ovvero tra chi assiste e la parola, la voce e l’espressione corporea dell’interprete.
La pièce racconta una storia vera: quella di Sizwe Banzi, che si appropria dei documenti di un uomo morto per poter lavorare «in regola» a Elisabeth Town. «È la ricerca di identità da parte di un nero il tema centrale - spiega Alfredo Eduardo Bellingeri dell’università Tor Vergata -, e allo stesso tempo noi spettatori siamo spinti a interrogarci sulla nostra identità. È un esempio di ciò che Brook negli anni Settanta definiva come teatro necessario, che scaturisce cioè dalla necessità di porsi in relazione con l’altro».
Protagonisti sono Habib Dembelé, alla sua terza esperienza con il regista londinese, e Pitcho Womba Konga, cantante e attore già diretto da Brook in Tierno Bokar. «È uno spettacolo che riguarda la vita di tutti i giorni - commenta Marie-Hélène Estienne, adattatrice e traduttrice del testo -, del resto Brook non vuole fare teatro d’autore ma condividere qualcosa che nasce sul palco, è un artigiano del teatro».


La tappa romana della tournée mondiale di Sizwe Banzi est mort sarà accompagnata da due appuntamenti: domani, un incontro riservato agli alunni della scuola Antonio De Curtis; giovedì, invece, alle ore 16 in teatro, il dibattito aperto al pubblico «Travaller avec Brook», alla presenza degli artisti.
Biglietto intero 8 euro, ridotto 5 euro, 1 euro per scuole e ragazzi fino ai 14 anni. Spettacolo in francese con sovratitoli in italiano, ore 21 (sabato 11 novembre anche ore 17). Informazioni: 06-2010579.

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