L’appetitosa Kim Basinger mette le corna a Jeff Bridges

Tratto da un romanzo di John Irving, The Door in the Floor, conferma il pessimismo diffuso tra gli operatori culturali statunitensi. Il film evidenzia un malessere generato dalla crisi esistenziale di tutte le fasce sociali americane, e gli elementi consolatori, come l’alcool, lo show business, la supremazia industriale, non sono più sufficienti a mascherare il crollo delle illusioni. C’è un Vietnam, un Irak in ogni nucleo familiare americano e The Door in the Floor mostra impietosamente lo sfacelo di una famiglia alla quale è mancato il figlio diciassettenne. Lo scrittore per l’infanzia Ted (Jeff Bridges), la moglie Ruth (Kim Basinger), silenziosa immagine del dolore e la figlioletta (Ella Fenning), subiscono la presenza rapinosa del giovane Eddie (Jon Foster), assunto dal marito come assistente. Il ragazzo diventa l’amante di Ruth, offrendole la sua giovinezza sfrontata, con l’inconsapevole complicità del marito, fedifrago a sua volta con una modella, visto che è anche pittore.

Un superbo Jeff Bridges domina la vicenda, mentre la Basinger a cinquantadue anni non ha alcuna reticenza nelle sequenze erotiche.

THE DOOR IN THE FLOOR (Usa, 2005) di Tod Williams, con Jeff Bridges, Kim Basinger. 111 minuti

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