«L’applauso a Napolitano? Svolge bene il suo ruolo»

Roma«Ho applaudito in Aula per rispetto verso il capo dello Stato».
Già, criticando dunque il suo leader di partito, Antonio Di Pietro.
«Francamente non l’ho vissuta in questo modo. Non è così».
Senatore Li Gotti, come è possibile che non sia così?
«Non è così».
Ma il presidente del Senato, Renato Schifani, era intervenuto per esprimere «convinta solidarietà» a Giorgio Napolitano, a seguito delle esternazioni dell’ex Pm.
«Non dimentichi che Di Pietro aveva già rettificato».
Be’, aveva in realtà accusato il Colle di disinformazione, affermando, semmai, di non aver voluto offendere il suo inquilino.
«Guardi, le dirò di più».
Faccia pure.
«Sono andato su Internet e ho riascoltato, parola per parola, il suo intervento. Sottoscriverei tutto».
Anche «silenzio mafioso»?
«Si riferiva solo a se stesso».
Cioè?
«Non si rivolgeva a Napolitano. Il suo ragionamento era: se si sta zitti si è mafiosi, quindi io parlo».
Sarà. Ma ha pure detto che a volte è «poco arbitro e poco terzo»?
«In questo caso parlerei di critica politica. Qualcuno dirà pesante, ma si tratta pur sempre di una valutazione politica».
Sì, ma lei condivide?
«Sono convinto che Napolitano stia svolgendo bene il suo ruolo, anche se alcune sue decisioni possono non convincere».
Sta dicendo che, al posto di Di Pietro, avrebbe ripetuto per intero il suo discorso?
«Non lo so, anche perché non mi sono mai trovato in quelle condizioni. Ma fa parte delle regole democratiche non condividere, magari, alcune controfirme su provvedimenti che non piacciono».
Si riferisce al Lodo Alfano?
«Anche. Ma in ogni caso esistono gli strumenti adatti per intervenire, come i referendum».
Torniamo a mercoledì pomeriggio.
«Mi sono alzato in piedi ed ho applaudito, nulla di più. È stato un gesto doveroso, che ripeterei».
Nessuna contraddizione?
«No. E l’hanno fatto tutti».
Tutti chi?
«Tutti».
Ma nell’Idv solo in tre avete, in qualche modo, partecipato.
«No, non è così, gliel’assicuro».
E com’è andata?
«Dopo le parole del presidente Schifani, tutti abbiamo applaudito, anche tra i nostri banchi».
Ma dalle immagini si nota che solo lei ed Elio Lannutti vi siete alzati dalla sedia, mentre Alfonso Mascitelli è rimasto giù, pur applaudendo.
«Non so, sinceramente, in quanti ci siamo alzati e quanti erano i presenti. D’altronde, la standing ovation è partita in maniera casuale, senza un ordine preciso. Ho visto in piedi Anna Finocchiaro, poi qualcun altro e così via. Ma di una cosa sono certo».
Quale?
«L’Idv ha applaudito in maniera compatta. Ne sono sicuro, perché l’ho potuto notare dalla mia postazione, che sta in alto».
Eppure, guardando le varie fotografie, il segnale sembrava chiaro: spaccatura, presa di distanza dal Di Pietro di piazza Farnese.
«Assolutamente no, non c’è spaccatura né divisione.

Il sostegno al nostro presidente è intatto, così come in tutti noi vi è il massimo rispetto verso Napolitano, che rappresenta, con la funzione che svolge, l’unità del nostro Paese».
Sarà, ma pure alla Camera pare ci siano malumori interni.
«Devo ripetermi. Il nostro è stato un gesto sentito, di riverenza nei confronti del capo dello Stato, che non presupponeva alcuna polemica. Punto».

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