L’Aquila, la terra trema: "Non ci sono rischi"

Non c’è pace per gli abitanti del capoluogo. Ieri un nuovo sisma di magnitudo 4.1 ha seminato il panico fra la popolazione, che si è subito riversata nelle strade. Questa mattina nuova, lieve scossa. Il premier: "Nessun rischio per il vertice del G8"

L’Aquila, la terra trema: "Non ci sono rischi"

L’Aquila - C’è chi continua a definirlo sciame sismico. Ma quando ieri, alle 13 e 3 minuti, all’Aquila la terra ha tremato di nuovo, tutti si sono riversati in strada, fuggendo dalle tendopoli e dalle case dove erano appena rientrati. L’ultima scossa registrata e avvertita in maniera distinta dalla popolazione ormai allo stremo delle forze a livello psicologico è stata di magnitudo 4.1 con epicentro individuato tra Arischia e Collebrincioni. Ma quella di ieri è stata una delle giornate più dure negli ultimi tempi per quanti vivono in Abruzzo. Quattro, in tutto, sono state le scosse registrate a partire dalla nottata: alle 3,14 la faglia ancora in attività si era già fatta sentire con una scossa di magnitudo 3.4. A distanza di 4 secondi ecco la seconda «botta» (2.7), poi alle 11,43 (3.6) con epicentro Collimento, Villagrande e L’Aquila.

Fortunatamente dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile non risultano danni a persone o cose. Solo tanta paura. Anche queste ultime due scosse rientrerebbero, pur essendo di significativa magnitudo, in quello che i tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) definiscono «progressivo decadimento» di un sisma forte. Alle 13,03, all’interno della scuola della Guardia di finanza, dove sarà ospitato il G8, la scossa di terremoto ha fatto vibrare tutta la struttura in cemento armato. Sono scattati gli allarmi delle auto parcheggiate nella zona. All’esterno il panico era visibile. In uno studio dentistico un’anziana, durante la medicazione, subito dopo la scossa più forte, è fuggita per le scale ed è stata poi fermata e soccorsa. Dopodiché ha ceduto a una crisi di nervi e di panico. Lo stesso studio, ieri, è stato chiuso poiché gli altri pazienti non sono voluti rimanere in attesa, terrorizzati.

Ma ciò che adesso preoccupa particolarmente i ricercatori è quanto sta avvenendo a nord dell’Aquila, verso la provincia reatina, in particolare nella zona compresa tra il lago di Campotosto e Amatrice, dove sono giorni ormai che le strumentazioni registrano continue scosse di terremoto. «Stiamo seguendo il fenomeno con attenzione e preoccupazione - ha commentato il sismologo Fabrizio Galadini, direttore della sezione milanese dell’Ingv - perché sicuramente c’è migrazione sismica. Quella faglia dei Monti della Laga può generare terremoti forti, però precisiamo che non è detto che possa accadere». Altro timore è che nei prossimi giorni, in coincidenza col G8, si possano ripetere scosse con l’intensità di queste ultime ore.

Non si pronunciano però gli esperti giapponesi ai quali era stata chiesta una valutazione rispetto alla nuova scossa di terremoto. Esperti che avevano già dato parere positivo sulle strutture e la logistica del vertice del G8 dopo un sopralluogo nel capoluogo abruzzese.

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