«L’aria migliora ma ci si ammala di più»

«Aumentano allergie e bronchiti specie tra i bambini. Paghiamo l’inerzia del passato»

«L’aria migliora ma ci si ammala di più»

Giovanni Buzzatti

L’aria - dicono gli esperti- è migliore del passato. Ma a Milano - ribattono i medici - ci si ammala di più per colpa dello smog. Una contraddizione? «No, perché gli effetti dell’inquinamento non sono immediati, chi si ammala oggi è perché da anni respira un’aria “cattiva”» spiega Stefano Centanni, medico e docente di Malattie dell’apparato respiratorio all’università Statale. La Regione ripete da mesi che a Milano, dal 1997 al 2004, sono diminuiti ossido di carbonio (-48 per cento), benzene (-43), biossido di zolfo (-31), biossido di azoto (-18 per cento), sostante pericolose per la salute. «È merito delle marmitte catalitiche e delle caldaie a metano, per questi inquinanti la situazione è migliorata di molto», concorda l’esperto. Restano un problema le polveri sottili, «in lentissima diminuzione, anche per colpa del clima della Lombardia, poco piovoso e senza venti». «E nel frattempo - aggiunge - aumenta il numero di persone (bambini e anziani in particolare) con allergie, asma e bronchiti croniche».
«Lo vediamo nei pazienti in cura - continua il medico -. Sempre più persone (specie bambini) si ammalano di allergie e per questo hanno maggiori probabilità di soffrire d’asma bronchiale». Ci sono poi malattie come bronchiti croniche ed enfisemi, fino ad arrivare ai tumori all’apparato respiratorio: «Vivere in città molto inquinate, a lungo andare, aumenta i rischi - spiega Centanni-. Ma guai a dire: “L’aria è inquinata, tanto vale fumare”. È sbagliato! Le sigarette restano la causa principale di queste malattie gravi, nel caso del tumore hanno una pericolosità di 20 a 4 rispetto allo smog».
L’inquinamento rende la vita difficile a chi già soffre di questi disturbi: «Chi ha bronchiti o enfisemi, nei giorni con le polveri sottili alle stelle sta malissimo. Aumentano anche i decessi, ma si tratta di persone che si erano ammalate per colpa del fumo». Se ne accorge anche chi prende la tosse o l’influenza: «Quando l’inquinamento è alto circolano più infezioni virali. Per guarire da una tosse servono anche 15-20 giorni contro i 4-5 abituali».
Non tutte le polveri, poi, sono uguali. L’attenzione ora si concentra sul Pm10, le polveri uguali o inferiori ai 10 micron di dimensione. «Più è sottile la particella, più penetra nell’organismo facendo danni - spiega Centanni -. I Pm 8, 9 e 10 si fermano in gola. Molto più insidioso è il Pm2,5. E il 60 per cento del Pm10 milanese è di questo tipo». A produrlo sono soprattutto i diesel: «È giusto limitarli - dice l’esperto -.

Fa comodo a tutti avere sotto casa il supermercato fornitissimo, ma i prodotti, lì, ci arrivano con i camion che producono sostanze cancerogene e sottilissime». Rinunciare a qualche comodità è un investimento per il futuro: «Se riduciamo lo smog oggi, sentiremo dei benefici tra dieci anni - conclude Centanni -. Ma non abbiamo scelta, se vogliamo ammalarci di meno».

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