L’arma è sempre la stessa: le inchieste «ad personam»

L’arma è sempre la stessa: le inchieste «ad personam»

I mentori del vostro vicino di sdraio hanno la missione di rieducare il popolo che diventa bue o «società civile», a seconda di chi vince. Mica c’hanno un programma. Il programma è abbattere quello altrui. E il mezzo è sempre giudiziario. Dicevamo, se Berlusconi non è un santo, allora è un diavolo. Purtroppo per loro non è né l’uno né l’altro e questo li angoscia ancor di più. Non essendoci il trucco divino, deve esserci per forza quello umano. E allora va cercato: inchieste, inchieste, inchieste. Per loro «è il mostro». Dicono che non farebbero educare i loro figli da Berlusconi ma, in realtà, si potesse partecipare al patrimonio, li farebbero adottare...
L’Italia è fatta così: a Cologno Monzese mezzo migliaio d’indagini, a Chiaiano zero, e tocca che arrivi Berlusconi per averne una.

E allora pensi - per assurdo -: ma con tutte queste inchieste ad personam le leggi come le fai? Ad personam! Le leggi mica nascono nell’astrazione, s’ispirano alla realtà, a prepotenze di realtà, incluse quelle nei confronti di un cittadino che è sempre il fine e mai il mezzo della legge (che è un prodotto degli uomini per gli uomini). E invece qui da noi è tutto un «abbiamo fiducia nella Giustizia italiana». C’è da crederlo?

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