La smentita - lennesima - alla versione del Comune sullo sciagurato capitolo delle scuole durante lalluvione del 4 novembre, arriva poco prima delle 12 di ieri. E fa crollare come un castello di carta, le dichiarazioni che Massimiliano Cavalli, funzionario di Palazzo Tursi, responsabile delle politiche educative, aveva dato agli inquirenti martedì in Procura.
«Le scuole erano state allertate sulla base delle previsioni - aveva detto lui davanti agli investigatori -. Ci era stato detto che il pericolo maggiore era sul Ponente cittadino, zona già colpita lanno scorso». Ma ecco che lAgenzia Regionale di Protezione Ambientale sbugiarda lui, il Comune e questo continuo gioco a scaricare le responsabilità per una gestione fallimentare e disastrosa dellemergenza.
Ecco il comunicato: «In merito allalluvione del 4 novembre Arpal precisa che il Centro Meteo dellAgenzia non ha fornito alcuna indicazione che indicasse un rischio maggiore per Sestri Ponente e dintorni rispetto alla Val Bisagno o al Levante. LAllerta massima diramata dalla Protezione civile regionale sulla base delle nostre previsioni era per tutta la Liguria, come emerge da tutte le comunicazioni trasmesse dallAgenzia».
E quindi, dopo il tentativo del sindaco di attribuire ad un bollettino meteo non sufficientemente preciso e dettagliato - «dovevamo dire allerta tropicale», aveva dichiarato Vincenzi in Sala Rossa -, la responsabilità delle decisioni prese per il 4 novembre, smentito anche questo a stretto giro di precisazioni, ora arriva la seconda batosta per il Comune. Che ancora una volta però prova a smarcarsi da ogni possibile coinvolgimento per la mancata chiusura delle scuole e di tutto quello che ne è conseguito.
«I giornali in questi giorni hanno riportato le dichiarazioni di alcuni dirigenti scolastici statali e comunali, a seguito delle quali siamo stati da più parti sollecitati a rispondere a nostro volta - si legge in una nota di Palazzo Tursi -. Non ci interessa in alcun modo alimentare polemiche sterili. Vale la pena ricordare che le norme attuali conferiscono ai Comuni una competenza diretta esclusivamente per quanto riguarda i nidi e le scuole infanzia comunali. Per le altre scuole, la disciplina rendere autonomi i dirigenti statali, dando loro piena autonomia.
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