da Milano
«Larrivo del virus dei polli in Italia potrebbe, a questo punto, essere una questione di giorni». Lo ha affermato la virologa dellIstituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Ilaria Capua, commentando la notizia dellidentificazione di un primo caso di animale infetto in Grecia. «Grecia e Italia - ha spiegato lesperta - sono allincirca allo stesso livello di latitudine e questo significa che, verosimilmente, se uccelli migratori infetti hanno raggiunto la Grecia trasportando il virus dellinfluenza aviaria, alcuni di essi potrebbero essere già giunti anche in Italia, dal momento che la traiettoria dei migratori procede da Nord verso Sud». Tuttavia, secondo l'esperta, il fatto che in Romania e Turchia si sia registrato ad oggi un numero ridotto di focolai «lascia ben sperare»: «Ciò potrebbe indicare - ha spiegato la virologa - che i migratori subiscono, probabilmente, una sorta di effetto di diluizione del virus e che il loro potenziale infettivo tende a diminuire. In caso contrario - ha aggiunto - si sarebbe verificato un numero maggiore di focolai nei Paesi colpiti». Al momento, ha sottolineato Capua, «ci sono due focolai confermati, quelli di Romania e Turchia, ed uno sospetto in Grecia; tutti i focolai sono - ha aggiunto - verosimilmente legati al ruolo degli uccelli selvatici migratori. Per questo, anche se è molto difficile fare delle previsioni, è probabile che nellarco di pochi giorni il virus dellinfluenza aviaria possa giungere nel nostro Paese sempre attraverso le rotte degli uccelli migratori». Da qui linvito dellesperta a rafforzare la sorveglianza sugli uccelli selvatici: «Le prime avvisaglie della presenza del virus - ha detto - si sono infatti avute negli altri paesi proprio con morie di uccelli migratori». Ma fondamentale, ha concluso Capua, resta anche lintervento nei Paesi serbatoio dellagente virale, vale a dire i Paesi asiatici, per «ridurre allorigine la circolazione del virus».
E allarmante è pure il rapporto che proviene dallOms, secondo cui «un Paese dellAsia del Sud-Est sarà il probabile punto di partenza della prossima pandemia di influenza». La previsione è del direttore generale dellOrganizzazione mondiale della sanità, Lee Jong Wook: «Non si sa quando, ma una pandemia si verificherà. Manca solo una condizione alla realizzazione di questo evento: un virus in grado di trasmettersi rapidamente da essere umano ad essere umano».
Per Lee, anche se il virus è arrivato in Europa, è probabile che la temuta pandemia influenzale scoppi in un Paese del Sud-Est asiatico, «perché questi Paesi hanno registrato continue epidemie di influenza aviaria. Pensiamo che la pandemia umana proverrà probabilmente da un cambiamento nel virus H5N1», il virus dei polli responsabile dellinfluenza aviaria che dal 2003 ha colpito milioni di volatili e causato in Asia oltre sessanta decessi tra gli umani.
«La sorveglianza è tra le prime priorità, abbiamo bisogno di un rapido sistema di allerta, non ve ne erano per fronteggiare le pandemie del secolo scorso.
«Per larrivo in Italia è solo questione di giorni»
La virologa dellIstituto zooprofilattico: «I migratori infetti si stanno già spostando». LOms: «LAsia è a rischio pandemia»
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