Siamo alle solite. Ennesima giornata di caos con manifestazioni e sit-in contrapposti, ma anche cortei studenteschi non autorizzate e grande schieramento di forze dellordine per evitare pericolosi contatti. Il centro della città è rimasto paralizzato per mezza giornata e le ripercussioni sul traffico si sono sentite perfino nelle zone periferiche. La pioggia e due incidenti nel metrò hanno fatto il resto: quello di ieri si è trasformato in un venerdì nero, in parte purtroppo annunciato. Ieri la manifestazione «Giovinezza al Potere» organizzata da Casapound e Blocco Studentesco, con militanti giunti da tutta Italia, in una blindatissima piazza della Repubblica e la controprotesta di un centinaio di antifascisti (senza lAnpi) a piazza Santi Apostoli - dove sono tornati a sventolare gli striscioni contro il ministro Gelmini - hanno causato ingorghi a catena e non solo nel perimetro della Ztl. Lunica nota positiva è stata lassenza di incidenti tra i manifestanti. Ma non sono certo mancate le polemiche soprattutto tra i militanti dellultradestra «sacerdoti del fascismo del terzo millennio» che hanno definito «infami» i partigiani, e numerosi esponenti della sinistra che hanno protestato invocando lintervendo della magistratura e ricordando che è ancora in vigore il reato di apologia del fascismo.
Davvero critica la situazione nella mattinata intorno a piazza della Repubblica e piazza Venezia. Ma strade intasate anche nei pressi della stazione Termini e allEsquilino, dove in mattinata era stato chiuso il tratto di via Napoleone III, antistante la sede di «Casapound». Quella di piazza della Repubblica è stata una grande festa, con quattro ore di musica, mentre tutto intorno le uncihe note che si sentivano erano quelle dei clacson delle auto incastrate nel maxi-ingorgo. Ma gli organizzatori avevano uno scopo preciso: «Spiegare la candidatura dei nostri rappresentanti alle prossime elezioni universitarie». «Le nostre liste - ha detto Francesco Polacchi, responsabile nazionale del Blocco studentesco - sono state presentate e accettate per le elezioni che si terranno a Roma Tre, Tor Vergata e al Cns. Siamo qui anche per ribadire il nostro diritto a manifestare e portiamo il tema di giovinezza al potere che è un nostro punto del programma ma anche una nostra visione della vita e dellesistenza».
Come se non bastasse, a rincarare la dose di stress quotidiano ci si è messo anche un gruppetto (un centinaio o poco più) di studenti delle scuole superiori, partito senza autorizzazione dal liceo Virgilio assieme a quelli di Monteverde e Prati e diretto al grido «fuori i fascisti dalla scuole» a Campo de Fiori.
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