(...) di sabato linformativa che la Capitaneria di Porto ha trasmesso alla Procura della Repubblica nella quale ha denunciato il malfunzionamento del depuratore di Sturla ipotizzando il reato di «versamento in mare di sostanze inquinanti e pericolose».
Eppure se i divieti di balneazione salteranno sarà per merito dei nostri depuratori. «Siamo seri - tuona Lilli Lauro, consigliere comunale Pdl -: i nostri bambini e ragazzi nuotano proprio accanto alle aree vietate. E trattandosi di acqua, come possiamo essere sicuri del fatto che i colibatteri non si siano spostati? Sono rilevamenti puramente teorici». La costa genovese è divisa in 39 punti di prelevamento dei campioni di acqua di mare. Determinante è la concentrazione di colibatteri. Nelle zone in cui è inferiore ai livelli di guardia, può essere concessa la balneabilità.
Dopo la marea «nera» del weekend, anche ieri in spiaggia a Sturla non andava meglio. E non solo per l'odore sgradevole, basta guardare le foto qui a lato. Eppure, stando alla versione ufficiale, tutto funziona come dovrebbe. «Su Sturla abbiamo avuto solo un blackout nei giorni scorsi, di venti minuti. E i liquami sono usciti dalla condotta di emergenza, riversandosi in mare». Lo stesso mare, dove, ancora ieri, galleggiavano tranquillamente. «Colpa delle correnti - spiega l'assessore -, finché non si alza un po' di vento, resteranno lì». Come a dire, speriamo nella brezza. «In ogni caso, in quel punto, la balneazione è vietata». «Proprio vicino alla zona in cui nel fine settimana si è svolto il trofeo di pallanuoto della polisportiva Sturla, giocato in un campo creato in mare - sottolinea Lauro -. Una splendida iniziativa, in acque a dir poco dubbie».
E poi c'è Quinto. Altra spina nel fianco. Anche lì, bagnatevi tranquilli: è tutto a posto. Il depuratore è di tecnologia altamente avanzata. Normale che con il primo caldo si sia dovuto procedere a una ritaratura della parte che controlla gli odori sgradevoli. Tutto quello che capita di vedere galleggiare e affiorare tra le onde, poi, non è da imputare ai depuratori, perché i filtri sono molto fini e fanno passare solo piccole particelle. Almeno ufficialmente.
E l'alga tossica? «Macché killer. Non ha mai ucciso nessuno - dice Senesi -. Si comporta grosso modo come un polline, crea riniti allergiche, bruciore agli occhi e solo in pochissimi casi, stati febbrili. Tutte cose che passano allontanandosi dalla spiaggia».
Erika Falone
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