(...) a Tursi, il piano per il recupero e il restauro di Villa Pallavicini e Villa Doria a Pegli. Chiedendo, ovviamente, poco prima di entrare in conferenza, il «placet» di Marta Vincenzi al lavoro nell'attiguo ufficio del sindaco. E precisando: «A parte quello, con il sindaco ci siamo parlate e abbiamo chiarito tutto. Non ho nessun risentimento. Ci mancherebbe. Si è trattato di un'operazione politica e basta. Continuerò a collaborare con Vincenzi e per il Comune di Genova».
«Si poteva anche evitare - commenta il sindaco - di pubblicare la notizia prima di una mia decisione. Ho letto anche io venerdì i nomi del rimpasto in giunta. Ma la vera e ultima decisione l'ho presa proprio quel giorno. Per questo non avevo ancora parlato con Morgano e gli altri assessori».
Come dire, il primo cittadino legge sui giornali del rimpastone, cinque assessori su dodici a casa, di quasi metà della giunta, e poi decide.
«No, no - precisa Vincenzi - che ogni anno avrei valutato l'opportunità di sostituire alcuni assessori lo avevo dichiarato fin dall'inizio. Per il rimpasto di questi giorni, invece, ne avevamo già parlato in giunta da oltre una settimana».
C'era da aspettarselo, insomma. Ma i nomi, almeno quelli, sarebbero dovuti rimanere «top secret». Tuttavia, che nell'aria di Tursi c'era una manovrina mica da poco, c'era proprio da immaginarlo. Soprattutto dopo i risultati delle elezioni europee, l'abbraccio del Pd ai Verdi, il raddoppio dei voti del partito di Di Pietro, ma anche per il meccanismo che cominciava a andare a scatti proprio nel consiglio comunale genovese. Come, candidamente, ammette pure Marta Vincenzi.
«Si è trattata - spiega il sindaco - di una manovra politica. Non c'è stata alcuna valutazione sugli assessori che ringrazio e che hanno lavorato tutti molto bene. Da questo rimpasto non ne esce tanto rafforzata la giunta. Sia chiaro. Piuttosto la maggioranza che sostiene la mia giunta. Di avvisaglie di litigi e indebolimento della maggioranza ne abbiamo viste recentemente spesso in consiglio comunale rispetto all'inizio del mandato. Anche dovuti ai cambiamenti dello scenario politico nazionale. Logico, quindi, il rimpasto. Peccato che qualcuno abbia parlato prima che avessi definitivamente deciso i nomi».
Marta Vincenzi ha chiesto al presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello di inserire al più presto in calendario l'ordine del giorno in cui verranno presentati ufficialmente in assemblea i nuovi assessori. Dovrebbe essere tra il 14 e il 18 luglio. Nel frattempo il sindaco, di volta in volta, concederà, come è successo ieri, agli ex assessori il permesso per continuare a lavorare.
«Una prassi normale - spiega Vincenzi - nell'ambito delle norme amministrative e che garantisce la continuità dei buoni progetti della giunta. Voglio precisare che Roberta Morgano rimarrà una collaboratrice di Palazzo Tursi, tanto che entrerà probabilmente, nello staff dell'assessorato di cui prima aveva la delega. Curiosamente, tra donne ci siamo capite e intese subito. Non ci sono stati dissidi e incomprensioni. Si tratta di un aspetto importante anche nella politica e per il governo della città».
Mentre Vincenzi parlava, da Reggio Emilia, intorno alle 16, è arrivata alla presentazione a Tursi l'assessore incaricato Pinuccia Montanari.
«È una persona preparatissima - dice Vincenzi - esperta a livello europeo, che ho conosciuta quando facevo la parlamentare a Bruxelles. L'ho scelta perché è un tecnico e pure in gamba. Si dovrebbe trasferire a Genova e rimanerci stabilmente per tutta la durata dell'incarico».
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