«Eubiosia» è una parola che, da sola, trasmette un senso di armonia, di pace: in greco significa la «buona vita», quella cui ogni essere umano ha diritto, dalla nascita fino allultimo respiro. «È dal concetto di eubiosia che mio padre ha dato vita nel 1978, a Bologna, alla Fondazione Ant Italia Onlus, per dare dignità alla vita dei malati oncologici terminali con lassistenza gratuita a domicilio che non si esaurisce soltanto nellassistenza al sofferente (il 70% delle persone vorrebbe chiudere lsperienza terrena nel proprio letto, ndr), ma anche ai suoi familiari». Chi parla è Raffaella Pannuti, trentanovenne, dinamica presidentessa della Fondazione creata da suo padre, il professor Paolo Pannuti, primario di Oncologia allospedale Malpighi di Bologna per 25 anni.
Raffaella, così come il suo staff, formato al 63% da donne, non si ferma mai: è appena tornata dalla presentazione del bilancio 2011 e sta partendo per presentare un concerto a Brescia. «Dobbiamo lavorare per ampliare la conoscenza di ciò che facciamo. Non è un problema di notorietà dellAnt, lo dimostra il fatto che nella classifica degli enti destinatari del 5 per mille siamo al 9° posto a livello nazionale e al 1° a Bologna. Ciò che dobbiamo comunicare a un pubblico sempre più vasto è la semplicità con la quale è possibile accedere alla nostra assistenza, che non prevede alcun iter burocratico e nemmeno lappartenenza a particolari fasce di reddito, basta la richiesta del medico curante».
Ma parlare di bilancio, di ricavi e di utili , non è un controsenso quando si tratta di una Onlus? «Assolutamente no», è categorica la presidentessa dell'Ant, «perché per noi, che riceviamo da enti pubblici (Stato, Regioni, Asl) soltanto il 17% di ciò che spendiamo, realizzare degli utili significa poter aumentare il numero degli assistiti. Non abbiamo bisogno, per far questo, di costose strutture permanenti, ci bastano nuovi collaboratori e le attrezzature da istallare a casa del malato. Lo scorso anno lutile è diminuito del 33% (1,5 milioni), ma il numero degli assistiti è passato da 8.614 (2010) a quasi 9.300 e le donazioni, per fortuna, sono cresciute del 2%».
LAnt, che dal 1985 a oggi ha assistito oltre 86mila sofferenti, impiega 395 persone che rappresentano tutte le figure professionali richieste, dagli specialisti nelle diverse discipline mediche agli operatori socio sanitari, affiancati da 1.480 volontari che, insieme, seguono quotidianamente oltre 3.600 malati in 9 regioni, con lEmilia-Romagna ovviamente in prima fila e, al secondo posto, la Puglia. Le giornate di assistenza erogate nel 2011 sono state oltre un milione, ma ciò di cui Raffaella Pannuti va maggiormente orgogliosa è la qualità del servizio fornito. «La qualità, lefficienza del nostro lavoro si evince dal costo di una giornata di assistenza, che è pari a 16,74 euro, mentre il costo medio giornaliero di un posto letto in un ospedale pubblico vale non meno di 200 euro, e poi cè il giudizio espresso dalle famiglie attraverso una scheda di valutazione: oltre il 30% di quelle inviate lo scorso sono ritornate con un giudizio positivo nel 95% dei casi».
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