Pitti Bimbo è uno spaccato della nostra società: ai bambini si vuole garantire un guardaroba funzionale e ricercato e se proprio cè da fare qualche sacrificio, non sarà certo a discapito del benessere dei figli. Per questo, in barba alla crisi, i corridoi della rassegna fiorentina erano affollati fin dal primo mattino. La giornata si è aperta con la bella sfilata di Miss Blumarine: da una gigantesca cappelliera tempestata di rose rosa sono apparse bambine con piumini e cappottini di pelliccia e gonne di tulle con grandi cuori floccati. Irresistibile luscita in rosso fragola e un gruppo di abiti eleganti neri illuminati da strass. Il mercato del bambino non ha crisi perché mamme e figli amano sognare spiegava la stilista Anna Molinari che ieri ha anche inaugurato la nuova boutique Miss Blumarine e Blugirl Folies in via Tornabuoni. Unaltra griffe che scatena incredibili entusiasmi è Ermanno Scervino Junior, collezione dedicata alle bambine che piace tantissimo anche alle mamme: indimenticabile il piumino con inserti in maglia e eco-shearling e i cappottini militari in lana cotta.
Fra i debutti, accolto con entusiasmo quello di Frankie Morello Toys, una licenza che gli stilisti Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti hanno firmato con la Marbel di Molfetta, in provincia di Bari. «Abbiamo risposto a una precisa richiesta del mercato che da tempo ci sollecitava a fare qualcosa per i più piccoli. A questa collezione dedicata alla bimba, ne seguirà una per la cerimonia e una per le teen-ager», spiegavano indicando in una maglia di cashmere viola con grande smile giallo uno dei loro pezzi preferiti fra quelli che sei bambini indossavano durante unesibizione di break-dance nel loro stand. Prima di dar vita a questo nuovo progetto, i designer hanno organizzato un piccolo forum con i bambini scoprendo che hanno idee molto precise su forme e volumi, che amano il nero, le borchie, i teschi e tutto ciò che è divertente.
Non stupisce perciò che Lavinia Biagiotti Cigna abbia dedicato la collezione Dolls alle rockers in erba, bambine che adorano la musica e le gonne tutù tempestate di strass: un best-seller da oltre quindici stagioni insieme ai celebri pull di cashmere in versione leggera perché i piccoli si sa, hanno sempre caldo. Perennemente in movimento, infatti, i bambini trovano nei pezzi più basic il loro pane quotidiano. E della polo da rugby firmata Pointer se ne fa vanto una grande azienda olandese, la Waalwear. «Pensiamo a un bambino sportivo da vestire in modo raffinato con proposte alla portata di molte tasche», spiega Franco Montecchi responsabile della filiale italiana recentemente aperta a Reggio Emilia precisando che le linee prodotte dallazienda sono cinque - da Barbara Farber a Catewolk, da Jottum a Dobber Denim fino a Pointer - e che si passano ormai collegandosi in rete con lazienda.
Potenza della tecnologia che a Pitti viaggia a stretto contatto con altre due grandi realtà: il rispetto per lambiente e limpegno per il futuro dei bambini. Licia Colò che presentando la collezione eco-friendly Ki6?, ha raccontato di essersi interessata alla moda ecologica perché la sua bambina di quattro anni aveva bisogno di tessuti anallergici. «Lecologista è visto di solito come uno sfigato con le pezze al sedere. Ma amando la natura deve essere vincente e solare. I bambini vestiti con tessuti e colori naturali lo saranno di sicuro» ha detto testimoniando la sensibilità di Spazio Sei Fashion Group.
Sul fronte della solidarietà, immancabile lappello per Haiti.
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