Economia

L’aumento di capitale a sconto punisce i titoli di Unipol (-4%)

Firmato il consorzio di garanzia con 5 banche straniere e due italiane: Popolare Emilia Romagna e Carige

L’aumento di capitale a sconto punisce i titoli di Unipol (-4%)

da Milano

Il mercato ha accolto l’aumento di capitale di Unipol con un calo del 4% dei titoli della compagnia, che hanno chiuso a 2,99 euro dai 3,18 del giorno precedente. A provocare l’ondata di vendite sono state le condizioni dell’operazione, proposta a 2,05 per azione ordinaria, con un forte sconto (34%) rispetto al prezzo di giovedì. Un prezzo più basso di quanto il mercato si aspettasse, scelto per rendere più appetibile l’operazione. Ma allo stesso tempo pericoloso per l’elevato numero di azioni di nuova emissione che richiederà, necessario per mantenere costante l’incasso previsto dall’ad di Unipol Giovanni Consorte per finanziare l’Opa su Bnl: 2,6 miliardi. Una situazione che aumenta il tasso di diluizione nel capitale degli attuali azionisti. Il prezzo teorico post aumento è di 2,6 euro per azione e dunque, tecnicamente, il mercato si sta avvicinando a questo valore.
Secondo alcuni analisti, ora che le condizioni della ricapitalizzazione sono note, molti hanno venduto rapportando le nuove informazioni con i rischi connessi alle autorizzazioni che Isvap e Bankitalia devono dare a Unipol per il lancio dell’Opa.«Nonostante l'operazione sia invitante - dice qualche analista - risparmiatori e investitori non sembra abbiano molta voglia di rischiare il proprio denaro nel progetto». Anche perché «vi sono dei dubbi sulla riuscita dell'operazione: la stessa Unipol, nel prospetto, ha scritto, che se non si riuscirà ad arrivare alla Bnl crescerà lo stesso nel settore bancario» Accanto all'incertezza c'è anche una minore propensione alla spesa e molta speculazione.


Da ieri si sa comunque che l’aumento di capitale sarà interamente garantito da un consorzio di banche: i sottoscrittori hanno concordato le seguenti proporzioni: Nomura, Credit Suisse e Deutsche Bank il 19,80%; Bnp Paribas e Hvb il 15,30%; Banca Popolare dell'Emilia Romagna 7,50% e Carige 2,50%.

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