Ma per l’authority alimentare non ci sono rischi

L’Efsa di Parma aveva già analizzato il rapporto «scandalo» senza rilevare danni per l’uomo

Vista da Parma la situazione è completamente sotto controllo. Nella sede dell’Efsa, l’Autorità di sicurezza alimentare europea, gli scienziati sapevano dei rischi sui topolini di laboratorio ma hanno ritenuto il problema irrilevante. Alla fine di due indagini, infatti, hanno promosso a pieni voti il mais ogm Mon 863 della Monsanto. Lo conferma la portavoce dell’Efsa, Lucia De Luca. «Abbiamo una prima la valutazione nell’aprile 2004 ed è risultata positiva. In pratica, per i nostri esperti, il Mon 863 non presentava rischi per la salute umana. Poi c’è stata una seconda indagine, nell’ottobre 2004, sulla base di studi presentati dalle autorità tedesche che ci hanno anche fornito quello studio sui topi di laboratorio di cui ha parlato la stampa, ma il nuovo parere ha confermato quello precedente. I nostri scienziati hanno valutato gli studi e hanno confermato che quel tipo di mais non comportava alcun rischio o cambiamento sulla salute umana». A questo punto dall’Efsa non si aggiunge altro, almeno fino a quando non spuntano nuovi dati in campo internazionale che possano essere rivalutati dal pool degli scienziati.


Dunque, i topi ammalati per l’Efsa non sono un problema. Il perché non è dato saperlo, ma chi ha fede nella scienza non può che accettare il giudizio di fior di esperti super partes che lavorano per il centro europeo.

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