L’auto in sosta causò un incidente letale Padrona condannata per omicidio colposo

Aveva lasciato l’auto in divieto di sosta ed è stata condannata per concorso in omicidio colposo, malgrado ad uccidere un motociclista in un incrocio fosse stata un’altra guidatore, che però aveva la vista ostruita proprio dal parcheggio «selvaggio». Lo ha deciso il gup di Milano, Luigi Varanelli, che ha condannato a sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, una donna che avrebbe contribuito alla morte del centauro lasciando l’auto dove non poteva. Il 16 luglio di due anni fa, un motociclista di 29 anni venne infatti investito da una macchina che non aveva rispettato la precedenza in un incrocio in via Castelbarco, a Milano. In prossimità dell’incrocio, però, erano parcheggiate due auto, che, stando alle indagini avrebbero impedito all’investitore di vedere che in quel momento stava passando il motociclista. Davanti al gup, lui ha patteggiato una pena di 9 mesi sempre per concorso in omicidio colposo con la donna e con un altro imputato che aveva lasciato a sua volta l’auto in divieto di sosta. Quest’ultimo è stato rinviato a giudizio, perché ha scelto il rito ordinario.

Secondo l’accusa i due automobilisti non hanno osservato l’articolo 158 del codice della strada che impone a ogni automobilista l’obbligo di assicurarsi che dal luogo scelto per parcheggiare «non possa derivare pericolo per l’incolumità delle persone».

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