Siccome la mamma dei cretini è sempre incinta, oggi dobbiamo festeggiare un altro fiocco azzurro. Si tratta di un consigliere comunale della Lega che ha invitato testualmente a usare contro gli stranieri «metodi nazisti», cioè la decimazione delle Ss. Lespressione è talmente insopportabile che il solo fatto di averla riportata qui ci provoca lorchite bilaterale, altresì detta giramento dei cosiddetti.
Il fatto è successo a Treviso. Un po ci spiace: Treviso meriterebbe ben altre citazioni. Ma come diceva leconomista Carlo Cipolla, la stupidità è diffusa in modo omogeneo dappertutto. E poi da quelle parti può succedere che di sera si esageri un po con prosecco e spritz. Anche il cervello si riduce a unombra.
Vorremmo essere chiari: sarà pure stato ubriaco, avrà avuto un mancamento dei tessuti connettivi o un corto circuito cerebrale, non lo so. Ma non ci sono scuse per simili enormità: quel consigliere va condannato senzappello. E espulso da tutti i partiti democratici con lettera dinfamia e sommo disonore. Magari anche qualche pomodoro in faccia.
Abbiamo citato prima Cipolla. La sua famosa quinta legge diceva che la persona stupida è la più pericolosa che esista. E infatti quel consigliere comunale forse nemmeno si rende conto del danno che le sue parole possono provocare. Non a caso cè subito stato un ministro come Ferrero che le ha prese a simbolo di unintera cultura. In pratica, come il manifesto del Nord in camicia verde-bruna, nazista e razzista.
Figurarsi: non aspettano altro i principi del politicamente corretto. Non aspettano altro per poter scrivere con soddisfazione che la vera emergenza non è limmigrazione senza regole, ma la xenofobia della gente settentrionale. Non aspettano altro per chiamare alle armi contro il «movimento antistranieri» capitanato dai «sindaci nordisti», e per chiedere che la lotta contro le «politiche discriminatorie» diventi una delle priorità del centrosinistra. Non aspettano altro per accusare il Triveneto di «deriva razzista» vicina, addirittura, a «esiti drammatici».
Da giorni questo quotidiano sta seguendo con interesse il fermento che è partito da Cittadella. I sindaci del Nord si sono fatti interpreti di un malessere diffuso fra i loro cittadini, e cercano di dare, allinterno delle norme esistenti, una risposta al problema sicurezza. È una battaglia giusta, sacrosanta, ed è persino una battaglia che si può vincere.
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