L’automobile porta benzina alla ripresa europea

AIUTI Il risultato beneficia degli incentivi alla rottamazione. Anfia e Unrae: vanno rinnovati

Nell’ottobre del 2008 la più grave crisi economica dai tempi della Grande depressione aveva allungato i tentacoli anche sul settore dell’automobile: i piazzali tristemente invasi di modelli invenduti e le concessionarie semi-vuote, riflettevano la caduta dei consumi privati a livello mondiale. Un anno dopo, con i primi segnali di ripresa già iscritti nei bilanci trimestrali dei Paesi più industrializzati, lo scenario è cambiato. L’industria delle quattro ruote europea può forse dire di essersi lasciata il peggio alle spalle grazie a un aumento delle immatricolazioni del 15,8% in ottobre (+15,7% in Italia), un incremento superato da Fiat Group Automobiles che ha messo a segno un +18%, pari a una quota di mercato dell’8,8%, premiato da Piazza Affari dove ieri i titoli hanno sfiorato gli 11 euro (+2%).
Si tratta di un risultato soddisfacente, anche se gonfiato dagli incentivi alla rottamazione che sul settore esercitano da sempre un effetto euforizzante, oltre ad avere ricadute positive sul rinnovo del parco veicoli (piuttosto vetusto nel nostro Paese, con circa 15 anni di vita media per vettura) e, dunque, sull’abbattimento delle sostanze inquinanti. Non a caso, l’Unrae considera «opportuno prolungare le misure di rinnovo del circolante anche per il 2010», allargando i bonus anche a tutte le auto Euro 2. E anche l’Anfia invita il governo italiano «a rinnovare le campagne di incentivi già presa dalla maggioranza dei Paesi europei». Va tuttavia rilevato come l’aumento delle vendite registrato in Germania (+24,1%), area in cui il gruppo Fiat è cresciuto del 53,5% il mese scorso (3,9% la quota di mercato), potrebbe essere stato indotto dal miglioramento congiunturale registrato dalla locomotiva del Vecchio continente.
Considerato l’andamento negativo di buona parte del 2009, il bilancio dei primi nove mesi del comparto resta in rosso, con un calo delle immatricolazioni europee del 3,3%. Il Centro studi Promotor ritiene però «assai probabile che in novembre e dicembre il mercato riesca a colmare interamente il divario rispetto al 2008 chiudendo l’anno con un volume di immatricolazioni vicino a 13.500.000 unità».
Il Lingotto si considera comunque soddisfatto dell’andamento di ottobre, mese in cui ha venduto 105mila auto e consolidato la quinta posizione tra i costruttori europei. Ma il gruppo torinese regge il confronto anche sull’arco dei primi 10 mesi, periodo in cui ha visto crescere i propri volumi del 4,3% con un milione e 25mila immatricolazioni. Oltre alla Germania, le vendite sono esplose nel Regno Unito (+117,3%, con quota al 4,4%), mentre in Francia l’aumento è stato del 13,8% (7,4%). Segnali decisamente positivi anche per il brand Fiat, che in ottobre aumenta i volumi del 20,2% immatricolando quasi 85mila vetture. La quota sale dello 0,3% e si attesta al 7,1%. Da gennaio a ottobre Fiat ha immatricolato oltre 823mila vetture, il 4% in più rispetto al 2008 e ha ottenuto una quota del 7,2% (+0,5%) che la pone al quinto posto tra i marchi più venduti in Europa. Ancora una volta, a trainare il successo del marchio sono la Punto, la Panda e la 500. La prima - con una quota del 7,6% - è sempre tra le cinque vetture più vendute del segmento b. Panda e 500 restano le due vetture più vendute del segmento a: insieme hanno una quota del 29,3%.

La recente commercializzazione della Punto Evo in Francia e Germania contribuirà a migliorare il livello di penetrazione del modello. Permetterà inoltre a Fiat di rafforzare la propria leadership quale costruttore full-liner più ecologico d’Europa grazie ai motori Multiair e Multijet ii.

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