L’autore ci ripensa

E gregio direttore, sono molto sorpreso e inquieto di fronte all'articolo pubblicato sulla prima pagina della edizione di oggi del quotidiano il Giornale da Lei diretto dal titolo «La strana storia di Romano il medium». Tale articolo, lungi dall'essere un pezzo formato in redazione attualmente, è in realtà un estratto di un libro da me scritto e pubblicato nel mese di marzo del 2000, dal titolo Prodeide.
Tale edizione è da anni fuori commercio. Le voglio innanzi tutto dire che la pubblicazione di brani interi di tale libro non è stata in alcun modo da me autorizzata, e, dato che al termine dell'articolo di oggi si legge «continua», La diffido formalmente dal pubblicarne ulteriori brani. La inserzione del mio nome in epigrafe e in calce all'articolo di oggi, circostanza sulla quale nessuno mi ha nemmeno avvertito e su cui evidentemente non sono per nulla d'accordo, crea nel lettore la falsa rappresentazione che quanto segue sia stato da me scritto ora e per il quotidiano da Lei diretto.
Desidero che Lei pubblichi sulla edizione di domattina 3 dicembre 2005 una rettifica, da cui si evincano le seguenti circostanze:
1) la pubblicazione sul quotidiano il Giornale di brani interi del libro Prodeide da me scritto e pubblicato nel mese di marzo dell'anno 2000 non è stata da me mai autorizzata, né espressamente, né in maniera tacita;
2) attualmente, da più di cinque anni, non intrattengo alcun rapporto con il quotidiano il Giornale e pertanto non sono l'autore dell'articolo in questione.
Mi riservo infine ogni azione a tutela dei miei diritti, e nel contempo ritengo responsabile la redazione del quotidiano da Lei diretto, e Lei in particolare, per ciò che concerne la responsabilità civile e penale della pubblicazione odierna.
Distinti saluti

Caro Antonio, non capisco come mai improvvisamente tu mi dia del lei quando fino all’altro ieri mi davi del tu, ma permettimi ugualmente di continuare a usare la seconda persona singolare, come ho fatto giovedì 1 dicembre, alle ore 21,30, prima che il brano del tuo libro Prodeide, biografia non autorizzata di Romano Prodi, fosse messo in pagina. Durante quella conversazione io personalmente ti ho chiesto l’autorizzazione a pubblicare la parte del tuo libro riguardante il leader dell’Unione e l’oscura vicenda della seduta spiritica all’epoca del sequestro Moro. Al telefono abbiamo amabilmente conversato del tuo nuovo lavoro, di Prodi, del professor Balloni che lo smentì e della possibilità di ripubblicare la biografia. Nel colloquio ti ho anche chiesto di chi fossero i diritti d’autore e tu mi hai spiegato che la casa editrice «Il Fenicottero» non esisteva più e tu eri il titolare dei diritti: dunque - mi hai detto - potete pubblicare senza alcun problema. Correttamente abbiamo riportato il brano da te autorizzato, citando in un distico a pagina quattro la fonte, ossia la biografia da te scritta. Non so cosa ti abbia fatto cambiare idea alle ore 18.44 di ieri sera, ora in cui mi hai spedito la tua lettera, e non lo voglio sapere. So solamente che del brano riportato in prima pagina e nella pagina interna tu sei incontrovertibilmente l’autore, così come lo sei del brano riportato qui di fianco.

Se poi, tra le ore 21,30 di giovedì e le 18,44 di venerdì ti sei improvvisamente pentito di quanto hai scritto nel 2000 e sei stato folgorato sulla via di Prodi, questo è un fatto che riguarda solo te e la tua coscienza.
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